Ddl Zan-Scalfarotto, FDI: 'Difendere la libertà di opinione e di espressione di pensiero'

Intervento di Michela Senesi, Responsabile del Dipartimento Regionale Toscano Istruzione, Elena Bardelli, Vice Responsabile del Dipartimento Regionale Toscano Istruzione, Marina Staccioli e Gianni Martinucci, Coordinatori dei Dipartimenti Tematici toscani.

Firenze: "Obbligo di dimora a orari precisi per un anno (in pratica il coprifuoco); sospensione di patente, passaporto e carta d’identità valida per l’espatrio per un anno; divieto di detenzione di armi; divieto di partecipazione, in qualsiasi forma, a propaganda elettorale per le elezioni politiche o amministrative per non meno di tre anni.

Questa è la pena prevista dal ddl Zan-Scalfarotto per chi si dovesse macchiare del reato di omotransfobia. Ma l’Italia è veramente un Paese omofobo? La sinistra dice di sì, sebbene i dati dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori dicano che l’anno scorso le aggressioni fisiche legate all’orientamento sessuale e di genere in Italia siano calati a 29 da 43 del 2018.

Oltretutto ad oggi non esiste né in ambito giurisprudenziale né in ambito medico o sociologico una definizione condivisa del termine “omotransfobia” -dichiarano Michela Senesi, Responsabile del Dipartimento Regionale Toscano Istruzione, Elena Bardelli, Vice Responsabile del Dipartimento Regionale Toscano Istruzione, Marina Staccioli e Gianni Martinucci, Coordinatori dei Dipartimenti Tematici toscani- L’ordinamento italiano peraltro prevede già adeguati istituti giuridici per sanzionare tutti i reati contro la persona, condannando ogni aggressione alla sua integrità fisica e morale.

In esso è presente un ampio sistema di tutela penale e risarcitoria, anche con aggravanti, per i delitti di ingiuria, diffamazione, minaccia, violenza privata, e per atti persecutori, maltrattamenti, lesioni personali, fino all’omicidio. Trattasi in verità di una proposta “liberticida”, ossia tesa a impedire, mediante la creazione di un clima intimidatorio, perfino la libertà di affermare l’ovvio, in quanto si arriverebbe a sanzionare non tanto la discriminazione, bensì l’espressione di una legittima opinione.

Il tentativo è quello di introdurre un “reato di opinione”, mirando sostanzialmente alla limitazione della libertà di pensiero, di parola, di riunione e di associazione contro gli artt. 17, 18 e 21 della Costituzione -aggiungono gli esponenti di Fdi- Con l’approvazione di questa legge potrebbe diventare molto pericoloso affermare che l’umanità è divisa in maschi e femmine e che i bambini hanno diritto ad un padre e a una madre, poiché la norma prevede la vulnerabilità delle persone omosessuali o transessuali, secondo la quale esse potrebbero godere di una particolare protezione da parte dello Stato, non in quanto persone ma in quanto appartenenti alla comunità LGBT. La nuova legge quindi andrebbe a operare reali discriminazioni nei confronti di coloro che non appartengono a tale comunità, introducendo tutele ad hoc per una parte di cittadini e censurando non atti concreti di violenza, ma solo manifestazioni di opinioni di persone o associazioni che affermano diritti sacrosanti e inviolabili, come quello della famiglia naturale.

La maggioranza parlamentare approfitta di questo momento di comprensibile distrazione generale da tale problematica per cercare di limitare libertà personali fondamentali, in perfetta linea con l’agire di questo governo che, approfittando dell’emergenza epidemiologica, ha imposto di fatto la propria volontà ai cittadini italiani limitandone azioni e spostamenti. Come gruppo politico ci dichiariamo contrari al ddl: condanniamo ogni tipo di violenza ispirata all’orientamento sessuale o di genere, ma al tempo stesso difendiamo la libertà di opinione e di espressione del pensiero. Riteniamo che per punire coloro che si macchiano di reati contro omosessuali e transessuali sia più che sufficiente l'applicazione delle vigenti leggi dello Stato”.