Coronavirus, Rossi: 'Tre coordinatori per le intensive, più tamponi e screening sui sanitari'

Firenze: Tre coordinatori, uno per ogni Asl territoriale, avranno il compito di organizzare al meglio l’utilizzo dei posti di terapia intensiva in tutti gli ospedali delle rispettive aree vaste e in casi di necessita, attraverso il Cross di Pistoia, anche oltre i confini delle singole aziende.

E’ questa la principale novità che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha annunciato oggi attraverso un videomessaggio trasmesso sulla sua pagina facebook.

I tre responsabili saranno i dottori Adriano Peris per la Asl Toscana Centro, Ferdinando Cellai per la Nord Ovest e Marco Feri per la Sud Est. Loro sarà il compito di far funzionare al meglio un “sistema di vasi comunicanti”, così lo ha definito il presidente, che consenta di utilizzare nella maniera più efficiente i posti di terapia intensiva presenti in Toscana.

“E’ un’ opera – ha ricordato Rossi – che sarà resa più facile anche dalle caratteristiche dei nuovi ospedali toscani, con la loro capacità di trasformare i letti in postazioni di terapia intensiva, come ho verificato stamani visitando gli ospedali della Nord Ovest, l’area più colpita. "A Massa – ha sottolineato – si è potuti passare da 15 a 40 posti e così anche a Lucca”.

Il presidente ha poi annunciato che da domani partirà lo screening sierologico sul personale sanitario: “saranno 25 mila - ha detto – i medici, infermieri e operatori coinvolti”. Protagonisti di quella battaglia che si sta combattendo negli ospedali toscani e che il presidente ha ancora una volta voluto ringraziare per il loro impegno e sacrificio.

Novità anche per i controlli sui tamponi. Ogni giorno verrà realizzato un monitoraggio di tutti quelli fatti, con l’obiettivo di arrivare a 40mila. Si sta infine mettendo a punto il sistema di alberghi sanitari, uno per provincia, dove saranno accolti e seguiti tutti i pazienti Covid-19 che non potranno stare in isolamento a casa o che non potranno subito rientrare nelle proprie abitazioni dopo le dimissioni dall’ospedale.