Coronavirus: le rette degli asili e i servizi non erogati non vanno pagati
Confconsumatori: non servono nuove leggi, ma quelle attuali e il buon senso L'appello a Comuni e privati.
Grosseto: I telefoni delle sedi di Confconsumatori ricevono in questi giorni incessanti richieste da parte dei genitori che si vedono chiedere, ad esempio, la retta dell'asilo nido o della materna da parte di Comuni e privati per il mese di marzo. «Non occorre essere fini giuristi, non occorrono norme eccezionali – ricordano da Confconsumatori – ma è sufficiente rispettare quello che c’è.
Si tratta di contratti a prestazioni corrispettive, quindi se la prestazione non viene erogata, anche se non per colpa della scuola, la retta non va pagata. Ci auguriamo dunque che i Comuni e le scuole private si astengano dalla richiesta oppure propongano, se possibili e fattive (a scelta dei consumatori), soluzioni alternative come il prolungamento della durata del nido o della scuola. Sempre che, lo ripetiamo, il consumatore sia d’accordo.
Non vorremmo, nei prossimi mesi, intasare per richieste palesemente illegittime i tribunali già bloccati». Confconsumatori richiama scuole private e Comuni al buon senso e al rispetto delle leggi. «Ma non solo. Per lo stesso elementare principio giuridico – spiegano ancora dall'associazione – anche i biglietti delle partite di calcio vanno rimborsati. Così come gli abbonamenti ai mezzi pubblici che non svolgono il servizio, oppure gli abbonamenti dei pendolari non fruibili perché obbligati a restare a casa. A tutti, quindi, Confconsumatori chiede senso di responsabilità».
Anche a Grosseto Confconsumatori formalizza pubblicamente al Comune e agli altri soggetti coinvolti di astenersi dal chiedere il pagamento della retta di marzo (almeno questo mese, per ora), di disporre il rimborso se già pagata o di studiare soluzioni alternative. La sede di via della Prefettura 3 è contattabile via mail (grosseto@confconsumatori.it) o via telefono (0564 417849) negli orari di apertura.