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Consob lancia un segnale: arriva la stretta su Binance
Ancora un altro giro di vite da parte della Consob, ovvero l’autorità di regolamentazione che è tornata ad occuparsi delle monete digitali. Una nuova stretta che sicuramente è da monitorare con grande attenzione da parte di chi è solito comprare criptovalute sulle varie piattaforme online.
Una stretta che c’è stata in tanti altri Paesi al mondo, ma che in questo specifico caso riguarda l’Italia. Infatti, la comunicazione ufficiale che è stata diffusa parte della Consob, ha messo in evidenza come le società che fanno parte del Gruppo Binance non hanno più alcun tipo di autorizzazione per poter operare e continuare a offrire i propri servizi sul mercato italiano.
Una stretta importante quella della Consob
Quindi, tutte quelle società che rientrano nell’egida Binance sono state bloccate non potranno operare neanche mediante il portale www.binance.com. Una nota che in realtà si deve immaginare come un avvertimento a tutti gli effetti, dal momento che la Consob ha di fatto invitato a prestare la massima attenzione nel portare a termine delle operazioni puntando su degli strumenti che abbiano un legame con i vari crypto-asset, visto che c’è il rischio di perdere il 100% delle somme di denaro che vengono impiegate e si consiglia sempre di usare la massima prudenza prima di dare la propria adesione a delle offerte commerciali del genere.
Non è di sicuro la prima volta che la Consob decide di intervenire per dare una strigliata al settore in questione, così come non è l’unica autorità che scende in campo in tal senso. Infatti, già a giugno l’autorità di vigilanza finanziaria, questa volta in Gran Bretagna, avevo posto a Binance un vero e proprio stop a operare sul mercato inglese. Una mossa che era stata fatta in precedenza anche da parte di autorità di regolamentazione finanziaria in altri Paesi, come ad esempio negli Stati Uniti, in Thailandia, Germania e Giappone, che hanno imposto dei divieti alla piattaforma.
Intanto, in Europa, si punta al progetto dell’euro digitale
Le criptovalute non rappresentano, almeno per il momento, una minaccia a livello sistemico in riferimento alla stabilità finanziaria, ma è chiaro che i vari enti e le diverse autorità si stanno muovendo in una direzione bene precisa, che è quella inevitabilmente di cercare di prevedere e limitare al massimo ogni tipo di rischio.
Ecco spiegato il motivo per cui il Consiglio Direttivo della Bce ha preso una decisione che non è sicuramente passata inosservata, ovvero ha optato per l’avvio della fase istruttoria, o meglio di indagine, in relazione a un progetto del tutto particolare che riguarda l’euro digitale.
Una fase di indagine che si caratterizzerà per avere una durata pari a ben due anni e che si pone come obiettivo principale quello di prendere con maggiore serietà e prudenza diversi aspetti decisiva che fanno riferimento sia alla progettazione che alla distribuzione della valuta digitale della Banca Centrale Europea.
Un euro digitale, infatti, deve corrispondere a un progetto in grado, prima di tutto, di garantire la massima soddisfazione alle necessità e alle preferenze dei cittadini europei, ma non solo, dal momento che deve avere la capacità di raggiungere un adeguato livello di prevenzione in riferimento alle attività che hanno carattere illecito, evitando che tutto questo possa impattare in maniera negativa sulla stabilità finanziaria, ma anche sulla politica a livello monetario.
La fase di indagine verrà lanciata a partire dal prossimo autunno e durerà quantomeno 24 mesi, come abbiamo detto. Il primo passo sarà quello di capire come poter strutturare un euro digitale, per poi sviluppare un’idea di distribuzione sia ai cittadini che ai commercianti, così come prevedere l’impatto e le conseguenze sul mercato e sulla stabilità dell’economia europea.