Clarisse e Museo di Storia Naturale, Spadi (Pd) porta il caso in Regione

Grosseto: Fare chiarezza sulla gestione e le prospettive dei poli espositivi affidati alla Fondazione Grosseto Cultura. Dopo il recente allarme lanciato dai lavoratori, la vicenda arriva in Consiglio regionale, grazie a un’interrogazione presentata dalla consigliera Pd Donatella Spadi.

“Quella della gestione del Museo di Storia Naturale della Maremma e del Polo Espositivo Le Clarisse è una situazione poco chiara su cui occorre fare luce urgentemente – spiega Donatella Spadi consigliera regionale del Pd – la Regione ha un ruolo fondamentale nel sostegno alle istituzioni culturali, per questo ho chiesto alla Giunta perché, nel rispetto delle proprie prerogative, di aprire una fase di confronto con l'Amministrazione Comunale di Grosseto per capire se ci sono i requisiti culturali, scientifici e di esperienza del soggetto che gestisce i servizi del Museo di Storia Naturale della Maremma. Bisogna considerare due cose fondamentali - spiega Spadi - primo verificare se le scelte operate siano coerenti con l'importanza del Museo e se consentano di mantenere la "rilevanza regionale" per lo stesso e secondo adottare tutte le possibili azioni per preservare i posti di lavoro delle persone coinvolte”.


“I fatti degli ultimi mesi – continua Spadi– ci dicono che le cose non procedono per il meglio: La Fondazione Grosseto Cultura ha gestito il Museo di Storia Naturale della Maremma e il Polo Espositivo Clarisse Arte fino al 2022, servendosi delle cooperative "Silva" e "Le Orme" e dell'Associazione giovanile "Clan". Stando ai mezzi di informazione, all'inizio del 2023 la Fondazione Grosseto Cultura non ha rinnovato i contratti in essere con le cooperative "Silva" e "Le Orme" e con l'Associazione "Clan", senza alcun confronto e coinvolgimento dei direttori incaricati della direzione culturale e scientifica delle strutture, assegnando invece i servizi culturali funzionali alla fruibilità dei due musei ad altri soggetti. 

Su questa nuova assegnazione però ci sono alcuni elementi di criticità sia nella durata annuale dei nuovi contratti, che richiedono una progettazione a lungo termine per la valenza scientifica e culturale dei due musei, sia nella scelta della Società per la gestione del Museo di Storia Naturale della Maremma. Sono tutte questioni da chiarire, con la massima sollecitudine e trasparenza, visto che parliamo di due Musei importantissimi per il territorio e considerato che sono in gioco il loro futuro e la sorte di decine di lavoratori”.