Centrale 118 Siena-Grosseto, attivato servizio psicologico supporto a operatori e operatrici
Partito a fine 2024, prevede incontri entro 48 ore dall'evento traumatico
Grosseto: A fine del 2024 è partito il servizio psicologico di supporto agli operatori e alle operatrici della Centrale 118 Siena-Grosseto. È nato dalla necessità di metabolizzare collettivamente eventi particolarmente forti che il personale deve gestire con frequenza.
«L'esposizione continua a situazioni di emergenza, come incidenti gravi, malori improvvisi, situazioni di violenza o decessi, - racconta la psicologa Asl Tse Diletta Michelin Salomon, - può generare stress, ansia, disturbi post-traumatici e, in alcuni casi, episodi di burnout. Per questo motivo è importante poter offrire agli operatori del 118 un supporto emotivo e strumenti di gestione del trauma non solo per migliorare il proprio benessere psicologico, ma anche di coloro a cui è rivolto l'intervento. Per tali motivi, è importante attuare, entro le 48 ore dall’evento traumatico, interventi di defusing e debriefing, due tecniche psicologiche specifiche, al fine di elaborare gli effetti delle emozioni di natura reattiva, che coinvolgono le varie esperienze soggettive, sia di natura fisica che psicologica, non sempre a livello consapevole ma, soprattutto, prevenire possibili esiti di disturbi post-traumatici. Inoltre, si attivano successivamente, a livello lavorativo, gruppi di supporto che consentono di condividere esperienze e strategie di coping, cioè le azioni che ognuno di noi mette in atto per affrontare le avversità, attraverso reti di sostegno tra colleghi. Questo rappresenta un passo fondamentale per prendersi cura di chi si prende cura degli altri».
Il medico di Centrale e l’infermiere master intercettano tutto ciò che può essere fonte di disagio e, in caso di evento particolarmente stressante, informano tempestivamente il Direttore di Centrale, il quale attiva, entro 48 ore, il servizio di supporto psicologico.
Il direttore della Centrale 118 Siena-Grosseto Stefano Dami spiega le ragioni che hanno portato alla nascita del servizio: «Il personale che opera in Emergenza da sempre viene formato per mantenere un’elevata performance tecnica sul campo. Il nostro lavoro prevede anche la gestione emotiva degli interventi, visto che spesso siamo chiamati a operare in condizioni estreme e in situazioni stressanti. Abbiamo quindi deciso di avviare questo percorso che ha un duplice scopo, quello di stare vicino e fare quadrato intorno a chi è stato chiamato a gestire un evento particolarmente stressante e, contestualmente, di costruire una coscienza di gruppo senza distinzione tra ruoli e appartenenze, che rappresenti un valore aggiunto sul valore tecnico. In questa fase medici, infermieri, operatori tecnici e volontari sono semplicemente persone che condividono un percorso».
Conclude Dami: «Ringrazio la coordinatrice infermieristica Elena Ciacci e la psicologa Diletta Michelin Salomon che hanno permesso di iniziare questo progetto. Ringrazio anche il volontariato che ha accettato di buon grado di partecipare al progetto e confido nel fatto che rappresenti un primo passo per nuovi sviluppi in tema di condivisione e sinergia di intenti».