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'Opus automazione': nasce il natante con le ali
L’azienda maremmana capofila di un progetto di ricerca e sviluppo per la creazione di un’imbarcazione ibrida con tecnologia “Foil”: una sede a Napoli e nuove assunzioni Follonica: Impatto ambientale ridotto, meno inquinamento e la possibilità di navigare in acque protette.
Opus automazione, azienda hi-tech con sede a Follonica, continua a investire nel futuro: l’impresa è capofila del progetto di ricerca e sviluppo “Tme – Processo automatico per l'implementazione di tecnologie per la mobilità efficiente navale” finanziato dal ministero dell’Economia e delle finanze finalizzato a sperimentare una nuova tecnologia di automazione dei processi di produzione per la riconversione del parco natanti in circolazione e il miglioramento dell’impatto ambientale.
A far parte del progetto, con Opus, ci sono l’azienda leader nella produzione dei gommoni di alta gamma, Coastal Boat e l’Università Parthenope di Napoli; hanno preso parte all’iniziativa come consulenti anche gli studi Newtak engineering e KforBusiness.
Una sinergia che consentirà di dotare le imbarcazioni di un sistema per ridurre l’attrito idrodinamico attraverso appendici denominate “foil” – anche retrattili – e di un sistema di propulsione ecologico ed efficiente dotato di tecnologia dual fuel (carburante tradizionale-gas) oppure ad alimentazione ibrida elettrica. Un sistema intelligente, con sensori collegati a una centralina di comando, consentirà di governare l’imbarcazione e la modifica degli assetti rispetto alle condizioni di navigazione per garantire comfort e sicurezza. I foil, infatti, sono le “ali” che sollevano la barca in mare, visti per la prima volta nella Coppa America di vela. Se utilizzati, riducono la resistenza idrodinamica dell’imbarcazione, garantendo le stesse prestazioni con minor potenza e con un risparmio di carburante di circa il 40%. Queste soluzioni tecniche si propongono anche come rimedio ad alcune “inadeguatezze” del motore diesel, largamente utilizzato nella propulsione nautica, come le consistenti emissioni inquinanti e i costi elevati. Una risposta concreta alle esigenze del mercato in termini di riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi, prestazioni e affidabilità, che punta su tecnologie innovative.
«Apriremo a breve una sede a Napoli – spiega Stefano Batistini, ceo di Opus automazione – e abbiamo già avviato la ricerca di personale: assumeremo 4 dipendenti. Il progetto è iniziato nei primi mesi del 2019 e finalmente siamo arrivati alla fase finale: nei prossimi 3 anni abbiamo il compito di realizzare il primo prototipo di imbarcazione dotata di appendici alari e di un sistema di propulsione ibrida. La prima fase riguarderà la creazione delle apparecchiature e i test in acqua e fuori acqua, poi passeremo all’assemblaggio». Continua l’impegno di Opus automazione nella ricerca e nello sviluppo industriale: queste imbarcazioni permetteranno di diminuire l’inquinamento e l’impatto sull’ambiente, e non solo. Grazie a questo sistema sarà possibile navigare anche in acque protette senza danneggiare l’ecosistema.
«Non ci siamo mai fermati, neppure in quest'anno così particolare – spiega Batistini –: la nostra filosofia è accettare sempre nuove sfide, anche entrando in nuovi campi che non ci appartengono ma in cui riusciamo ad essere competitivi grazie alle nostre competenze tecniche che ogni volta modelliamo in base alle esigenze. Il rischio d’impresa è questo, ed è ciò che ci fa crescere giorno dopo giorno, creando nuove opportunità di lavoro per l’azienda e per il territorio». Una professionalità riconosciuta da brand come Lamborghini e Ferrari, da multinazionali come Baker Hughes con Nuovo Pignone e da General Electric settore avio, con una squadra che conta due sedi, Follonica e Firenze, che presto diventeranno tre con l’apertura degli uffici di Napoli, e oltre 70 dipendenti.