Rino Magagnini ringrazia per la consegna del Premio CIF Follonica
Follonica: «Il riconoscimento che mi è stato assegnato il 16 giugno scorso dal CIF di Follonica - commenta Rino Magagnini - era previsto il 7 marzo 2020, alla scuola d’infanzia Regina Elena.
Questo cambio di sede è motivo di ulteriore orgoglio per me che sono nato a Follonica 75 anni fa, l’8 maggio 1946, e mi occupo della città da una sessantina d’anni. E’ stata un’inattesa e davvero una gran bella notizia quella che Carla Pagni prima, e, Vilma Salusti e Laura Casuccio poi, mi hanno comunicato e abbraccia questi due posti densi di ricordi e sensazioni positive anche per tantissimi altri follonichesi.
Molti sono stati i pensieri che hanno accompagnato l’accettazione di un attestato pubblico e poi nella propria città. Il Casello Idraulico e l’Asilo delle suore, noi lo chiamiamo così, sono certamente luoghi della memoria di Follonica, al pari di altri: il Cancellone e l’Ilva, la Chiesa di San Leopoldo, la scuola elementare di via Buozzi, i Capannoni del Carnevale, la Colonia Marina di levante, il Parco della Rimembranza a Fonte Tonda, con il cippo dedicato ai caduti di tutte le guerre, in favore della libertà e della democrazia. Un simbolo in pietra scolpita eretto dopo la liberazione di Follonica del 24 giugno 1944 verso il quale invito le donne Cif e tutti i presenti ad una riflessione e rivalutazione. Ho frequentato l’Asilo delle suore agli inizi degli anni ‘50 e certe esperienze, certi giochi collettivi e spensierati, le recite, le prime foto, scorrono indelebili nel film dei ricordi, al pari dell’affabilità e della simpatia delle suore di allora, suor Guglielmina in testa. Mia moglie Giovanna Villani ha fatto la stessa trafila, qualche anno dopo di me, con la superiora suor Luciana, suor Lidia e le altre. I miei figli Marco e Monica idem, nei primi anni ’80, con suor Marcella e suor Niccolina, con la quale l’affetto dura ancora oggi dopo quarant’anni. Altri ricordi mi legano all’Asilo con la presenza di Don Ugo Salti (1910 – 1981) e Don Enzo Greco (1950 – 2013), i consulenti ecclesiastici di allora, come oggi Don Salvatore Gallo. Con loro ho scritto alcune pagine di storia cittadina.
La festa, nel 1988, dei 150 anni di fondazione della chiesa di S. Leopoldo e la consegna dei certificati di battesimo e delle riproduzioni della Madonna Ilvania; i due recuperi del pronao in ghisa, il primo negli anni ’80 con Assunto Micheloni ed Emilio Cellini; la sofferta istituzione della rievocazione storica Follos 1838, che oggi, dal 2000, proietta Follonica nel panorama storico culturale nazionale. Nel salone, con teatro, dell’asilo sono stati organizzati riunioni e appuntamenti memorabili, per tutti valga, nel 2016, i ”Novantanni Poetici” di Lido Raspollini (1926 – 2018), anche lui sbarazzino frequentatore dei muri e giardini delle suore. Il trasferimento della sede di consegna del premio CIF qui al Giardino del Casello da modo per rimarcare sia l’inaugurazione nel 2001 con la serata dedicata a Enio Battisti e gli F6, sia la salvaguardia di questa storica area. Edificio e Giardino che, la Fondazione Noi del Golfo, con il Comitato Pro Ilva (Fausto Bucci, Bruno Ferrini, Renza e Gianni Baiocco, Luca Ferretti, Rosetta e Paolo Buti, Lella e Giorgio Iseppi ed altri) ha contribuito in modo determinante a preservare. Ci fu, in quegli anni, la decisiva attivazione, della Soprintendente, Marisa Forlani Conti, la quale rispondendo alle nostre sollecitazioni vincolò l’Immobile sottraendolo per sempre alla speculazione, in favore di una fruizione collettiva, disposta poi egregiamente dal Comune di Follonica.
Perciò mi dà soddisfazione ricordare alcune intense serate, qui trascorse, rievocative degli orrori e dei bombardamenti sulla nostra cittadina nel 1943/ 1944 con Giuliano Zacchini prezioso testimone diretto di quel periodo. In questa mia breve testimonianza entra di diritto la mia mamma Tina Giannerini (1914 – 2011) sposa di Umberto Magagnini (1914 – 1958), che mi hanno trasmesso i valori della fede cristiana e della solidarietà umana. Tina è’ stata fattiva organizzatrice del Cif prima e subito dopo la 2^ guerra mondiale e, poi, direttrice per il Cif di Pisa della colonia montana di Ponte Petri, sull’Appennino pistoiese. Da quanto detto prendo spunto per nominare le componenti odierne dell’associazione Cif (ricostituita nel 1992) a Follonica: Laura Casuccio (presidente). Socie: Maida Buti, Deanna Corsini, Grazia Della Nube, Anna Giacomelli, Giuliana Giuliani, Paola Marrini, Rosanna Martini, Rossana Mattei, Roberta Nepi, Carla Pagni, Grazia Roccabianca, Letizia Rossi, Vilma Salusti, Mariangela Sarti, Rosalba Sbarra. Don Gallo Salvatore Consulente Ecclesiastico. Dario Simonatti Collaboratore. In questa, che vuole essere anche una memoria scritta, sono a menzionare le persone che hanno condotto in questo periodo quella che è diventata La Scuola dell’Infanzia Paritaria di Follonica dell’Istituto delle Suore Serve di SS. Maria Addolorata con sede centrale generalizia a Firenze in via Faentina 195 Le Suore: Agnese, Caterina, Niccolina, Soonm.
Le laiche: Linda Bartalini, Monica Geminiani, Marzia Martini, Paola Pasquini, Daniela Tani. Il mio soddisfatto ringraziamento va a tutte loro, al CIF naturalmente, al sindaco di Follonica e a quello di Bugliano ben reinterpretato, a seconda delle circostanze, dal nostro Fabio Apollinari, a quanti ci hanno onorato con la loro presenza e ai moltissimi che non sono potuti venire ma ci hanno contattato. Cito per tutti l’amico di Grosseto Dottor Giuseppe Corlito che rispondendo all’ invio della locandina ha scritto: “ Bravo Rino, un vero successo”, ed io di rimando “ Beppe non è facile avere riconoscimenti a casa nostra” e lui a chiudere: “ Dalle donne non è facile, almeno a me non è mai capitato” . Con altrettanta contentezza voglio terminare l’intervento leggendo i versi che un nostro mite e sensibile poeta, Luigi Paoli (Follonica 1902–1988), scrisse, agosto 1922, sull’altipiano di Asiago, alla vista delle innumerevoli croci dei morti a causa della prima guerra mondiale. Il componimento è intitolato “La Pace, fate” che la dice lunga sui sentimenti che contraddistinguono e albergano negli animi di chi vive e agisce in riva al golfo».