Farmacie comunali: i sindacati temono la privatizzazione
Le organizzazioni sindacali lanciano l’allarme: scarsa trasparenza, poca attenzione per i lavoratori e nessun dialogo con le parti sociali. “Adesso serve chiarezza”, dicono Stacchini e Bucci (Filcams), Biliotti e Gobbi (Fisascat) e Lanzoni (Uiltucs).
Grosseto: Le Farmacie comunali riunite di Grosseto vanno verso la privatizzazione? Se lo chiedono le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisacat Cisl e Uiltucs Uil alla luce di richieste e fatti denunciati da tempo e ancora in attesa di risposta. “Da due anni – spiegano Massimiliano Stacchini ed Eleonora Bucci (Filcams), Katiuscia Biliotti e Simone Gobbi (Fisascat) e Elisabetta Lanzoni (Uiltucs) – chiediamo di essere ascoltati e coinvolti nella gestione di questa importante azienda a partecipazione pubblica senza avere risposte né da parte del consiglio di amministrazione né dal Comune di Grosseto, costantemente informato attraverso gli incontri con il sindaco e l’assessore di riferimento. È tempo di fare chiarezza”.
A mettere in allarme, di nuovo, i sindacati sono state alcune recenti dichiarazioni da parte della dirigenza di Farmacie comunale riunite “… in cui si parla di un’azienda in salute, con un bilancio in crescita, che però non ha modalità chiare di gestione del personale, di cui forse non ha a cuore neppure la sicurezza. Anche l’aver dichiarato il fatto che gli iscritti ai sindacati siano solo sei, dato molto, diverso dalla realtà lascia intendere che l’importanza della relazione con i sindacati sia legata solo al numero di iscritti e non alla tutela per i lavoratori”.
Cgil, Cisl e Uil denunciano da tempo una situazione che per molti lavoratori non è più sostenibile, dimostrabile anche dalle tre dimissioni avvenute in un solo anno e che non sono state sostituite, determinando incertezza sui turni di lavoro, sulle sedi da coprire, sulle ferie, “… oltre alle segnalazioni riguardo a presenze in azienda di personale non dipendente, di cui è poco chiaro l’incarico, ma che svolgono attività di farmacista. Professionisti di cui non conosciamo l’incarico a differenza di quanto stabilisce la legge. L’utilizzo di personale esterno, inoltre, avviene nonostante la graduatoria per le assunzioni a tempo determinato sia scaduta a giugno e non sia stato pubblicato ancora un nuovo bando”. I sindacati sottolineano anche che “… non è chiaro il conferimento di incarichi di direzione della Farmacia 3 del nuovo Magazzino, per i quali si è preferita una ‘ricognizione conoscitiva’ al concorso interno”.
A questo si aggiungono segnalazione su quanto avvenuto nel periodo di emergenza sanitaria: “Mentre le altre farmacie interrompevano i servizi alla persona, come autoanalisi, elettrocardiogramma, holter, Farmacie comunali ha erogato queste prestazioni finché non è stata presentata una richiesta di interruzione formale da sindacati.
Questa situazione si somma a un mancato confronto con l’azienda, evidenziato da Cgil, Cisl e Uil fin dal 2018: “… soprattutto con l’ingresso in società di Farvima e la nomina dell’attuale amministratore delegato, che ha attivato un’azione unilaterale sul salario variabile, violando così ogni norma contrattuale e mostrando un comportamento tipico delle peggiori aziende private, che sminuisce la funzione sindacale. Abbiamo diffidato questo comportamento ufficialmente, rivolgendoci sia all’azienda che al Comune di Grosseto, ottenendo solo la sospensione, ma lasciando in vigore il premio per la vendita dei prodotti Farvima e Farmà. Siamo in attesa dell’incontro del 28 luglio, chiesto un mese e mezzo fa, per la costituzione del Comitato Anti-Covid previsto dai protocolli nazionali”.
“Adesso è tempo di dire basta a questo atteggiamento e chiarire la volontà dell’amministrazione sul futuro dell’azienda, perché pensiamo che sia in atto un percorso di privatizzazione, non palesato del tutto, con la volontà di smantellare la natura sociale di Fcr, come tra l’altro dimostrato dalla mancata partecipazione, dopo anni di adesione, alla giornata di solidarietà per la Raccolta del Farmaco. Vogliamo risposte concrete per la tutela del lavoro, della sicurezza e della salute dei dipendenti e dell’interesse di tutta la città di Grosseto”.