Via Almirante: querele, pacificatori di comodo e proteste

Grosseto: «Su via Almirante - si legge nella nota della Segreteria del PCI, Federazione di Grosseto - si è scatenata una battaglia che è profondamente sbagliata. Ognuno cerca di far passare mediaticamente un messaggio che ha varie sfaccettature.

La questione di fondo, per noi del PCI, è un’altra: l’intitolazione a via Almirante rispetta in primo luogo la Costituzione? A nostro avviso no. È uno schiaffo alla storia e a chi ha liberato il Paese dalla tiranni fascista e fascio – nazista che, è bene ricordarlo, è stata la causa di milioni di morti, deportazioni, esecuzioni di civili.

Questo è da rimarcare e pretendere: il rispetto della memoria e della storia per quello che sono e non possono essere riviste o contrabbandate o confuse con altro.

Il sindaco di Grosseto si trincera dietro ad un “lo vuole il popolo” ed il popolo caro Sindaco sbaglia perché va contro quei principi costituzionali che negano non solo la rinascita del fascismo ma riabilitazione storica.

Il sindaco si serve di una volontà politica che lo ha visto eletto a maggioranza ma non per riscrivere la storia ma per rispettare quel giuramento sulla Costituzione che nega l’apologia del fascismo.

Non ci si può fare scudo con la maggioranza perché in questi casi non conta nulla, conta la storia di Liberazione, scritta col sangue dei partigiani e di tutte le forze politiche che hanno contribuito alla sconfitta del fascismo.

Allora per lo stesso motivo qualche altra amministrazione che ha avuto il voto, potrebbe sentirsi autorizzata a dare la cittadinanza onoraria ad Almirante o ad altri fascisti in nome di una riconciliazione che può essere e deve essere intesa solo celebrando il 25 aprile, onorando le vittime del nazi – fascimo causa e male di morte, distruzione e negazione dei diritti e delle libertà.

Non convince neppure il buonismo di Simiani che chiede al sindaco di fare un passo indietro rispetto alla intitolazione della via e alla querela, la politica e chi ricopre cariche istituzionali deve dire di no a via Almirante e al revisionismo e negazionismo storico che sono aberrazione e violenza contro chi ha contribuito alla nascita di uno stato democratico.

Se necessario quindi azioni più forti da valutare, come il ricorso alle vie giuridiche ordinarie e straordinarie da fare con un’unità antifascista estesa perché la mozione del PD sarà portata in Consiglio Comunale il 25 maggio per rispettare una prassi ma la vera battaglia da vincere è quella di impedire che passi un messaggio che riabilita boia come Almirante e mortifica i Martiri caduti per mano di chi ha fatto vivere al Paese un ventennio oscuro che non può essere cancellato ma neppure esaltato o riabilitato facendosi scudo di quei principi fondamentali sui quali poggia il nostro passato che devono essere sempre presenti e faro anche per il futuro. La storia non deve ripetersi e non può essere negata».