Venator, Fialc-Cisal: "Piccolo passo in avanti nella trattativa"

Scarlino: Ieri pomeriggio, nella sede di Confindustria a Grosseto, il tavolo di trattativa tra Azienda e Sindacati ha finalmente allontanato i 41 licenziamenti previsti dalla procedura di riduzione di personale ai sensi della Legge 223/91, avviata il 21 settembre scorso dalla Venator

"Infatti, - dice Maurizio Russo, Segretario della Fialc-Cisal Grosseto - per superare i licenziamenti collettivi, sarà necessario sottoscrivere un Accordo tra le Parti, presumibilmente il 23 novembre, che prevederà come unico criterio di uscita la “non opposizione al licenziamento”, cioè dimissioni volontarie incentivate. Questa soluzione, insperata fino a qualche settimana fa, sarà non traumatica e scongiurerà una riduzione selvaggia degli organici. Inoltre, sempre nella stessa giornata di ieri, la Direzione aziendale ha comunicato che per superare la crisi congiunturale, che ormai ha ridotto drasticamente la richiesta di Biossido di Titanio a livello mondiale, sarà costretta a ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria. Già da lunedì, infatti, la RSU sarà impegnata nella consultazione sindacale prevista dalla procedura della CIGO". 

"Purtroppo, la buona notizia sull’abbandono, da parte dell’Azienda, della procedura di licenziamenti collettivi, contrasta con l’incertezza sulla soluzione definitiva al problema infinito dei Gessi Rossi. Infatti, nonostante l’apertura della Regione Toscana, per voce degli assessori Marras e Monni, lo scorso 7 novembre a Palazzo Sacrati a Firenze, che prevede l’ipotesi di un eventuale deposito preliminare finalizzato al recupero del Gesso in attesa di un sito definitivo; la Venator ha accolto con molta timidezza questa disponibilità perché, molto probabilmente, non esisterebbero gli spazi a piè di fabbrica e di conseguenza, questo stoccaggio temporaneo, andrà individuato in altre aree private del Casone. Tutte queste difficoltà tecnico-amministrative potrebbero trovare soluzione solo verso la metà del 2023, creando ulteriori rallentamenti produttivi e di conseguenza inevitabili aumenti dei costi per l’Azienda del Biossido di Titanio scarlinese", conclude Maurizio Russo, segretario della Fialc-Cisal Grosseto.