Vaccini anti-Covid, per gestire una vaccinazione straordinaria servono metodi straordinari

Gli ordini grossetani degli infermieri, dei medici e dei farmacisti insieme per mettersi a disposizione per portare avanti la vaccinazione di massa contro il Covid. Ecco il primo dei progetti condivisi dagli ordini della provincia di Grosseto.

Grosseto: Coinvolgere tutte le professioni sanitarie per portare a compimento, nei prossimi mesi, il piano vaccinale: è questo l’obiettivo che hanno condiviso infermieri, medici e farmacisti grossetani nel corso di un incontro tra i tre neopresidenti delle categorie professionali.

Un modo per confrontarsi, condividere strategie di contrasto al Covid e, soprattutto, fare un appello alle istituzioni: “Gli ordini professionali sono pronti a mettersi a disposizione, ognuno per le proprie competenze – dicono i presidenti Nicola Draoli (Opi Grosseto), Paola Pasqualini (Omceo Grosseto) ed Elisa Petrucci (Fofi Grosseto) – per contribuire a vaccinare nel più breve tempo possibile e non appena saranno disponibili le dosi di siero in arrivo, il 75% della popolazione”. Si tratta del primo di una serie di progetti condivisi che vedranno gli ordini della provincia di Grosseto collaborare a temi comuni.

“Lo scorso anno – sottolineano Draoli, Pasqualini e Petrucci – non abbiamo esitato a fare un lockdown, necessario per bloccare la diffusione del virus, e a fermare tutte le attività assistenziali non necessarie. Una vaccinazione straordinaria richiede metodi altrettanto straordinarie e non dobbiamo avere paura, quindi, a fare lo stesso, quando sarà il momento e avremo finalmente a disposizione il numero di dosi necessarie per compiere questa operazione, chiediamo che tutti gli attori politici e aziendali si concentrino in maniera prioritaria con la giusta attenzione”. E questa volta il rallentamento o il blocco di alcune attività assistenziali non essenziali avrebbe un altro scopo: “Non servirebbe, infatti, a rallentare la diffusione del SarsCov2 ma a eradicarlo e quindi è necessario chiamare a raccolta e impiegare tutti i professionisti disponibili attraverso contratti di libera professione adeguati, ricorrendo anche all’utilizzo di forze in pensione e allentando il vincolo di esclusività per i dipendenti pubblici che dovrebbero poter svolgere questo compito anche fuori dall’orario di lavoro, con adeguati riconoscimenti”.

Altro punto fondamentale per gli ordini grossetani degli infermieri, dei medici e dei farmacisti è quello di utilizzare tutti gli spazi pubblici possibili “Pensiamo, ad esempio – aggiungono Draoli, Pasqualini e Petrucci – al grande ruolo che potrebbero svolgere le farmacie, soprattutto quelle rurali, e i distretti periferici”. In questa operazione sarà fondamentale, a detta degli ordini, anche il coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati: “istituzioni, non solo quelle legate al servizio sanitario nazionale, e associazioni di volontariato perché siamo consapevoli che gli sforzi organizzativi ed economici del sistema sanitario non saranno sufficienti. Nel più breve tempo possibile dobbiamo lavorare per vaccinare tutti, realizzando un’operazione massiccia, mai vista prima. Noi ordini siamo a disposizione per fare la nostra parte e contribuire anche all’organizzazione di questo progetto che, nella nostra storia, non ha eguali ma la strada è solo una: concentrate tutti gli attori e tutti gli sforzi senza distrazioni non necessarie per portare avanti il percorso nel più breve tempo possibile”.

Nella foto da sinistra: Pasqualini (Omceo), Draoli (Opi) e Petrucci (Fofi)