Un approfondimento di Enea per studiare l’innalzamento del mare da qui a 80 anni

Vicesindaco Pecorini: "Secondo lo studio dell’agenzia nazionale ENEA , tra 80 anni alcune zone costiere saranno oggetto dì allagamenti per innalzamento del livello del mare e quindi di riduzione in profondità dell’arenile. Anche la nostra costa sarà oggetto di questo innalzamento ma a Follonica le soluzioni adottate per contrastare l’erosione, stanno dando effetti tangibili a difesa dell’arenile e dell’abitato".

Follonica: Lo studio che Enea ha pubblicato ha lo scopo di effettuare una proiezione in merito all’innalzamento del Mar Mediterraneo e la inevitabile erosione costiera che ne consegue.

ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, è un ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell'energia, dell'ambiente e delle nuove tecnologie a sostegno delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile.

In questi giorni sono state pubblicate le nuove mappe che fotografano l’innalzamento del mare nei prossimi ottanta anni e i suoi effetti, con particolare preoccupazione per il Mar Mediterraneo, dove i cambiamenti climatici pare corrano in modo più significativo.

L’effetto dell’innalzamento, stimato pari a 100 centimetri medi da qui alla fine del secolo a interventi zero, ha ovviamente come conseguenza l’erosione costiera, che già da anni si sta verificando, con interi tratti di costa sommersi negli anni a venire.

Le cause, già note, si evidenziano nel riscaldamento del pianeta, stimato principalmente per l’uso di combustibili fossili e emissioni di anidride carbonica: questo impatta sullo scioglimento dei ghiacciai, sull’espansione degli oceani per il calore assorbito e sul successivo innalzamento del livello del mare.

A tutto ciò consegue l’allagamento delle zone costiere più basse, e cioè delle coste sabbiose, delle spiagge, degli stabilimenti balneari, ma anche delle infrastrutture e delle aree abitate.

Nello studio di ENEA sono state approfondite ed evidenziate 4 zone particolarmente critiche nelle quali il Mar Mediterraneo , innalzando il suo livello di circa 80 centimetri dal 2020 a fine secolo, sta già creando una importante erosione: 2 in Toscana (tra Follonica e Piombino - Isola d’Elba), 1 in Sardegna e 1 nel Lazio.

Per allontanare il rischio di erosione con conseguenze anche sull’abitato, le azioni ipotizzate vanno dall’uso di vegetazione marina ad azioni per smorzare l’energia del moto con ripascimento morbido (sabbia riportata sull’arenile, con caratteristiche similari) e barriere rigide.

Ad oggi non è ancora stato approvato un Piano Nazionale di adattamento al cambiamento climatico, e gli interventi di mitigazione degli effetti dell’erosione costiera sono puntuali e non generali.

Tra i quattro casi studiati, che rappresentano oggettive criticità riscontrate da Enea, Follonica spicca in quanto ad azioni lungimiranti che stanno generando conseguenze positive importanti, seppur la situazione di criticità non sia ovviamente risolta ma solo attenuata.

“Già da oltre dieci anni – dice il vicesindaco Andrea Pecorini – grazie a interventi di pianificazione con gli altri enti coinvolti (Provincia e Genio Civile della Regione Toscana ), sono state posizionati 6 km di barriere soffolte sul litorale follonichese, e questo ha permesso un maggiore allungamento dell’arenile con conseguente tutela del centro abitato. Per il prossimo futuro abbiamo principalmente due obiettivi: il primo è quello di completare l’opera di difesa della costa posizionando le barriere soffolte a nord della città per circa 800 metri , in questo modo tutta la città sarà protetta dal fenomeno dell’erosione costiera. Il secondo obiettivo riguarderà un cosiddetto intervento più “dolce” e prevede un progetto generale di riprofilatura e ripascimento per tutta la spiaggia sia essa libera che in concessione.

A questi interventi, direttamente legati al mare e all’arenile, si aggiungono le azioni di adattamento alla crisi climatica che coinvolgeranno tutta la città previste negli strumenti di pianificazione come il Paesc (Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima) di cui l’amministrazione si è dotata. Abbiamo, infatti, aderito al patto dei sindaci dal 2017 riconoscendo la centralità dei temi ambientali rispetto alle agende urbane.”

Come evidenziato dallo studio, quello di Follonica può rappresentare un esempio di come l’azione di tutela, seppur puntuale, possa fare la differenza in termini di efficacia e funzionalità rispetto alla limitazione delle conseguenze sulla costa, sulle case e sulle strade.