UE, Coldiretti Toscana: 'Dal cibo 80 mln di giornate lavorative 'green' in 10 anni. Scelte decisive per giovani in agricoltura'

Firenze: Dal cibo 80 MLN di giornate di lavoro green nelle campagne in Toscana entro i prossimi 10 anni con una decisa svolta dell’agricoltura verso i giovani impegnati nelle campagne,  principali protagonisti della rivoluzione verde, della transizione ecologica e del digitale come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza #Next Generation Italia.

E’ l’obiettivo dei progetti elaborati dalla Coldiretti che avranno una vitale ricaduta sul territorio toscano, di cui si è discusso nel corso del comitato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Toscana, a cui ha partecipato il nuovo segretario nazionale, Stefano Leporati.

“Next Generation Eu è lo strumento europeo per la ripresa che destina 750 miliardi di euro con una ripartizione tra sovvenzioni per 390 miliardi e prestiti per 360 miliardi di euro. In Toscana sono a disposizione 312 milioni di euro, oltre a fondi aggiuntivi che potranno essere messi a disposizione in corso d’opera dal Ministero ”, ha spiegato il neo segretario nazionale Leporati.

“Bene lo scorrimento della graduatoria del bando giovani che consentirà di finanziare ulteriore 150 aziende – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi - con una decisa scelta, assicurata dall’assessore all’Agroalimentare Saccardi, di stanziare una percentuale importante dei nuovi fondi privilegiando le idee green e le progettualità dei giovani in agricoltura che rappresentano il futuro dell’agroalimentare in Toscana”.

Le risorse europee vanno nella direzione già intrapresa dall’agricoltura in Italia che è la più green dell’Unione, con la l’agroalimentare toscano che vanta 16 prodotti IGP, 16 DOP e 461 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaaf, con un forte e rinnovato impegno  dei giovani agricoltori – aggiunge Coldiretti Toscana - nel custodire semi, animali o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare, dove deve essere rispettato e tutelato il territorio, garantendo la sicurezza alimentare e ambientale ai cittadini-consumatori.

“Perché la Toscana partecipi appieno alle nuove progettualità messe in campo da Coldiretti con la linfa vitale dei fondi europei – ha sottolineato il direttore regionale di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti - serve una stretta decisa alla semplificazione. La burocrazia sottrae fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda ma, soprattutto, con l’inefficienza, frena l’avvio di nuove attività di impresa”.

I fondi europei – conclude Coldiretti Toscana – vanno utilizzati per finanziare progetti strategici superando i limiti alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare per portare benefici all’intero Sistema Paese con un impegno strategico di lungo periodo”.

Deve essere confermato – sottolinea la Coldiretti regionale  -  il primato di qualità del Made in Italy attraverso la realizzazione di nuovi uliveti, di impianti di irrigazione e costruzione di pozzi o laghetti, anche in maniera consorziata, favorendo la raccolta meccanizzata delle olive con macchinari che riducano i tempi e costi di raccolta. Il progetto della Coldiretti punta a realizzare moderni sistemi di stoccaggio che garantiscano l’immediata filtrazione dell’olio e la conservazione in silos in acciaio inox provvisti in locali termo-condizionati ed appositamente adeguati alla prevenzione anti-incendio. Per questo è previsto anche un piano di formazione per tecnici specializzati che possano guidare i produttori dalla coltivazione sino al marketing. Particolare attenzione va poi dedicata – afferma il progetto di Coldiretti - al consumo di acqua sia in fase di coltivazione che di trasformazione, inoltre la valorizzazione dei sottoprodotti deve garantire una riduzione costi di produzione mentre la creazione di reti di imprese tra frantoi e organizzazioni di produttori è condizione necessaria per una efficace sostenibilità ambientale ed economica. Un percorso che – afferma la Coldiretti - prevede accordi di filiera tra frantoi e le Organizzazioni di Produttori, intese commerciali con i vivai e produttori di attrezzature, la realizzazione di almeno un impianto per la produzione di biogas, la mappatura degli uliveti da rigenerare, la costruzione di impianti di irrigazione e di pozzi o laghetti.

Ma per il rilancio dell’agroalimentare in Toscana serve anche una visione per il futuro di settori come l’allevamento e la quarta gamma dei prodotti pronti al consumo come le insalate in busta. Il progetto della Coldiretti intende favorire la transizione verde delle filiere bovina, suina, avicola e dell’ortofrutta, tramite produzione di energia da fonti rinnovabili (biogas per produzione biometano), riduzione dell’impronta di carbonio, miglioramento della fertilità dei suoli, utilizzo più efficiente delle risorse tramite tecniche di “precision farming” e miglioramento dei processi di recupero sottoprodotti. Il progetto sulla zootecnia prevede la realizzazione di almeno un impianto di produzione del latte in polvere che consenta di togliere dal mercato, nei momenti di esubero, ingenti quantitativi di latte proveniente da una filiera nazionale  di oltre 700 allevatori che coinvolge migliaia di addetti al fine di calmierare l’andamento dei prezzi e ridurre gli sprechi, rendendo il sistema più resiliente e sostenibile.