Torna a Scansano il 'Teatro nel Bicchiere'
Scansano: Torna a Scansano il Teatro nel Bicchiere con tre appuntamenti, il 22-23-28 agosto.Quest’edizione del festival vuole raccontare il 2020.La sensibilizzazione al climate change, il virus , l’isolamento e la necessità dell’altro. La ricerca di una “Nuova Communitas” che possa essere in contatto anche da lontano. La ricerca dell’altro da sé è un fatto naturale, un bisogno, perché è il confronto con l’altro che ci fa essere ciò che siamo.
"Per me - dicono gli organizzatori - fare una programmazione di spettacoli scollata dal presente non avrebbe avuto alcun senso. Credo che chi si occupa di mediazione culturale dovrebbe essere consapevole di ciò che accade nel presente, o almeno avere spirito di osservazione e non limitarsi alla soddisfazione dei propri gusti personali. Questa edizione è un rituale di passaggio verso i primi 10 anni di vita, che probabilmente rappresentano il raggiungimento della maggiore età nella vita di un progetto artistico.
Insomma questa edizione doveva raccontare la cronaca , la realtà dei fatti in un codice immaginario".
Il progetto del festival ha sempre avuto come spinta quella di mettere a disposizione di chi non va a cercare, agire in uno spazio come una piazza, è un po’ come caricare un video sui social, lo vedono tutti, senza introduzione, senza aver letto il foglio di sala, perché è lì davanti ai loro nasi, a portata “di dito”. Un ‘edizione che strizza l’occhio alle sperimentazioni intercodice anni 70 (tra tecnologie elettroniche ed altre arti) e soprattutto alla rivendicazione del diritto sociale a essere intercambiabilmente fruitori e produttori di cultura !
KA:LU “Real Back” (sabato 22 e domenica 23 centro storico restart dalle 21 a tarda notte, ingresso gratuito)
È un’ esperienza interattiva nel tempo e nello spazio per un viaggiatore alla volta. Come a volte capita questa è un‘opera “profetica” , un ‘intuizione, il lavoro di Luca Cataldo esplora la contrapposizione tra “stato di natura” e “civiltà digitale”, due direzioni antitetiche si contrappongono, al centro si posiziona chi osserva che appunto diventa protagonista. Disconnetterci o rimanere connessi? Non c’è giusto o sbagliato, c’è da fare un percorso, ognuno ha il suo, lo esperisce e contemporaneamente lo mostra agli altri, come il leader di una tribù ( gli altri ti guardano da fuori, vedono come interagisci con l’installazione) qui ci riagganciamo al rituale di passaggio (quest’edizione è un rituale di passaggio verso i 10 anni , l’anno prossimo 2021). Dopo l’esperienza del viaggio, il protagonista (tu) comprende che il secondo livello di interazione è quello di esprimere alla comunità la propria scelta. Il cambiamento è nel presente che determina il futuro facendo tesoro del passato.
Utilizzare l’arte come strumento di trasformazione sociale, portare l’arte in strada equivale ad affermare <<eccomi, ci sono, sono qui per te >> Cosi installiamo una macchina del tempo nel vecchio borgo disabitato e allestiamo le stanze delle case in un parco. BALLETTO CIVILE con “M.A.D.” (pazzo) e acronimo di Museo Antropologico del Danzatore (Domenica 23 Parco delle Rimembranze ore 21.30, ingresso €15 su prenotazione 3488432778), spettacolo ideato da Michela Lucenti, riflette sulla quarantena e sull’isolamento attraverso la decostruzione dei linguaggi della danza (smitizzazione della tecnica , valorizzazione della singolarità del danzatore e dell’espressività pura). Uno spettacolo dolce ed esplosivo, assolutamente da non perdere! Balletto Civile è un collettivo di performers, rappresenta un unicum nel panorama della scena italiana, negli anni hanno collezionato premi e riconoscimenti tra cui Premio Hystrio, Premio Danza & Danza e tanti altri, a Scansano in ANTEPRIMA NAZIONALE prima del debutto al Festival Occidente Oriente di Trento/ Rovereto.
Come spettacolo di congedo LE VIE DEL FOOL con “Requiem for Pinocchio, la scoperta dell’esistenza” (venerdì 28 Piazzetta Ferrucci ore 21.30, ingresso €15 su prenotazione 3488432778), in scena Simone Perinelli solo è capace di catalizzare l’attenzione e lo sguardo dello spettatore, che quasi mai ha tempo di pensare e pensarsi altrove. Pochi secondi e Pinocchio è uomo, e in quanto tale subito sotto giudizio, invece questo ex burattino rivendica il suo diritto a non essere, e se questo non è possibile, a tornare burattino! Il monologo tratta ancora una volta temi del nostro presente tra cui il lavoro totalizzante e precario, l'emancipazione, la mercificazione del tempo e dell'essere, l'anestesia dei sogni e del consumismo di ennesima generazione. Ma non è un pippone esistenzialista, al contrario, è un frullato pop: riecheggia Bene nell’offrire la parola, De Andrè e Battiato.
Teatro nel Bicchiere opera dal 2012 in Maremma, prendendosi cura dei luoghi d’incontro e vestendoli a festa. I trend del reale convergono, dagli anni 2000, a creare un teatro che è meno rappresentazione e più gioco e istanza di condivisione del qui e ora. Crediamo che l’arte sia un grande strumento di trasformazione sociale, una ricerca che non si stanca mai!