Tassa di soggiorno, attenzione ad una giusta comunicazione

Grosseto: Sulla questione tassa di soggiorno, la giunta cerca di fare chiarezza dopo la presa di posizione delle varie forze politiche e le imprecisioni riportate dalla stampa locale.

«Esiste un paradosso dell’informazione? Si; è quello di quel tipo di stampa quotidiana - si legge nella nota di sindaco e vice sindaco del Comune di Grosseto - che si ritiene un servizio pubblico (e che tra l’altro gode di finanziamenti pubblici), ma che invece si pone, tutti i giorni, come baluardo dell’informazione settaria e parziale.

Il riferimento è a quel tipo di “redazionali” e di titolazioni che, nel maldestro tentativo di esprimere opinioni (anzi, peggio, di orientarle), provocano disinformazione. Ed è questa la colpa più grave. Soprattutto per chi gode di finanziamenti pubblici.

Occorre chiarire prima di tutto che l’ultimo tentativo di offrire un’informazione parziale, anzi di parte, è proprio a proposito dell’imposta di soggiorno, un tributo locale a carico di chi pernotta in una struttura ricettiva posta in un Comune dove è istituito il tributo. Il Comune di Grosseto nell’ultimo Consiglio Comunale ha deliberato l’aumento del 50% dell’imposta di soggiorno, adeguandosi, solo in parte, senza raggiungerne i picchi, alle aliquote dei Comuni vicini. Curioso da dire, ma mentre il Comune di Grosseto delibera un simile aumento, analogamente lo fa il Comune di Firenze. E qui la conferma del paradosso: mentre nel capoluogo della Toscana proprio lo stesso tipo di stampa giustifica l’aumento, a Grosseto si accusa l’Amministrazione Comunale di aver creato una “stangata”. Un incremento strategico teso a garantire una ricaduta diretta dei maggiori proventi, direttamente sul territorio.

“Stangata” allora per chi? Non è possibile usare questo terrorismo editoriale che oltretutto danneggia il nostro territorio. Nonostante gli aumenti, attentamente valutati, il Comune di Grosseto resta uno dei territori turistici con un’imposta di soggiorno tra le più basse. Allo stesso modo, non si può proporre un confronto tra le imposte degli alberghi a 5 stelle di Grosseto e Castiglione della Pescaia, come invece fatto maldestramente alcuni giorni fa, poiché sul nostro territorio comunale non ce ne sono. E allora, perché a Firenze l’adeguamento della tassa di soggiorno è ragionevole, mentre a Grosseto no?

Carissimi direttori degli editoriali locali, viste quindi le numerose imprecisioni riscontrate, il Comune di Grosseto si trova nella condizione di chiedere maggior correttezza. Esiste un codice deontologico dell’informazione giornalistica che sollecitiamo a seguire.

Ad esempio imposta di soggiorno e non tassa. Una puntualizzazione non banale, perché l’imposta grava direttamente sul turista, mentre la tassa è a carico di chi usufruisce dei servizi specifici. E allora è scorretto indurre i lettori al pensiero di un indistinto aumento delle tasse, quando è deliberato un adeguamento dell’imposta di soggiorno gravante sui turisti.

Non si capiscono i titoli strumentali tesi a mostrare situazioni diverse da quelle reali, facendo apparire innervosito questo o quell’altro amministratore, quando invece è sfuggita la ratio del confronto numerico delle tirature quotidiane. Nello stesso contesto non sfugge tutto quel percorso dialettico che ha portato, primo fra tutti il sindaco di Grosseto, ad assumere posizioni nette e forti nei confronti di tematiche storiche rilevanti.

È questa la corretta informazione? No. Non è quindi un caso la disaffezione dei lettori.

Una presa di posizione importante ma, al tempo stesso, netta – commentano il sindaco e il vice sindaco del Comune di Grosseto –. Questo nel doveroso rispetto di una corretta ti informazione ma, ancora di più, nel rispetto dei cittadini grossetani e, se permettete, anche dei turisti!»