Tariffe Tari e Imu: invariate le prime e modificate le seconde

Capalbio: Fino al 30 per cento di risparmio per i cittadini con le modifiche approvate dal Consiglio in materia di Imu. La Tari si paga in tre rate alle stesse tariffe dello scorso anno. Bianciardi: “Siamo riusciti ad apportare le modifiche nonostante i voti contrari della minoranza. Una scelta per aiutare i cittadini e le attività in questo difficile momento”.

Novità in materia di tariffe Tari e Imu. Mercoledì 30 settembre, il Consiglio comunale di Capalbio si è riunito per discutere, tra le altre cose, le nuove tariffe Tari e Imu.

Con 7 voti favorevoli della maggioranza e 3 contrari dei membri di minoranza il Consiglio comunale ha approvato (con la delibera 25) della variazioni nella tariffa Tari del 2020. “Abbiamo deciso – spiega il sindaco Settimio Bianciardi – di cogliere l’occasione data dalla norma nazionale e confermare per l’anno in corso le tariffe del 2019, senza tenere conto dei maggiori costi derivanti dal Pef approvato dall’Ato rifiuti per il quale, tra l’altro, abbiamo avviato anche un contenzioso”.

I cittadini di Capalbio, quindi, non vedranno aumentare i costi della tassa sui rifiuti e si troveranno a pagare la tariffa in tre rate: due acconti, in scadenza rispettivamente il 30 settembre e il 30 novembre e il saldo, con un importo inferiore ai due acconti, da pagare entro il 30 gennaio.

“Poiché le cartelle sono state inviate nei giorni scorsi, per un ritardo nelle comunicazioni di Ato e per questo abbiamo deciso di non prevedere nessuna mora per chi pagherà in ritardo il primo acconto: un modo per essere vicini ai cittadini e alle attività che sono già duramente provati dall’emergenza Covid. Anche la decisione di utilizzare l’opportunità messa in campo dal Governo e applicare le vecchie tariffe va proprio in questo senso”. Novità anche per i titolari degli annessi agricoli che, a certe condizioni e in presenza di alcuni requisiti, possono fare delle riduzioni fino al 30 per cento sulla tariffa. Inoltre, recependo la normativa nazionale, il Comune come ha stabilito di equiparare gli studi professionali alle banche e agli istituti di credito diminuendo, di fatto, il coefficiente con cui si calcola l’aliquota.

“Stiamo lavorando, come già annunciato, per rivedere le modalità di calcolo del servizio fornito da Ato perché i costi per il nostro comune sono davvero eccessivi e sono passati da 650mila euro circa nel 2013, prima del nostro ingresso in Ato, al milione e 230mila euro previsti nell’ultimo Pef: una crescita inaccettabile che stiamo cercando di contestare e cambiare anche attraverso l’incarico affidato da un legale”. Nei costi del servizio però incide anche il comportamento dei cittadini:

“Troppo spesso – ricorda Bianciardi – i rifiuti vengono conferiti male o addirittura abbandonati vicino ai cassonetti e le spese per la loro rimozione comportano un costo aggiuntivo all’anno che oscilla tra i 50 e i 100mila euro. Per questo nel prossimo Consiglio comunale vogliamo discutere di un regolamento per chi abbandona i rifiuti con cui siano stabilite anche le sanzioni. Intendiamo attuare un sistema di controllo attraverso l’utilizzo di telecamere di video sorveglianza. Ricordo a tutti i cittadini però che il servizio per il ritiro degli ingombranti è gratuito e che questi possono essere consegnati, sempre gratuitamente, anche all’isola ecologica di Borgo Carige, aperta ogni lunedì, mercoledì e sabato dalle 9 alle 13.

Novità anche in materia di Imu, l’imposta municipale propria. Il Consiglio comunale (con delibere 23 e 24 con 7 voti favorevoli e 3 contrari) ha deciso di apportare delle modifiche al Regolamento per evitare che questo debba essere cambiato ogni volta che si modifica una tariffa, sempre che questa rientri in una forbice indicata proprio nel documento. “Siamo riusciti a portare avanti il nostro progetto, nonostante i voti contrari della minoranza. Il nostro obiettivo è lo snellimento e la semplificazione dell’attività dell’amministrazione”, aggiunge Bianciardi.

Anche per quanto riguarda le tariffe Imu l’Amministrazione comunale ha deciso di rivedere le aliquote, secondo quanto consentito dalla norma nazionale e per andare incontro alle esigenze dei cittadini. Tra le principali novità l’abbassamento del coefficiente per il calcolo dell’Imu delle proprietà concesse in uso ai parenti, che passa da 7,6 punti a 5,6, con un risparmio per il contribuente di circa il 30% mentre è stato aumentato il coefficiente per il calcolo dell’imposta sulla seconda cosa, che passa da 7,6 a 9,6 punti, prevedendo così una contribuzione maggiore per i titolari di seconde case.