Sul degrado le opposizioni replicano a Giuntini

Massa Marittima: «Elezioni 2014: area Molendi, Storcicoda, Castello di Monteregio con la solenne promessa inserita nel programma elettorale di effettuare interventi per la sicurezza e il decoro urbano. Le scriveva proprio Giuntini nel suo programma amministrativo di mandato pur sapendo che erano da sempre tutte “aree private”.

Promesse poi smentite dagli anni - afferma Daniele Brogi in una nota condivisa con i gruppi Massa Comune, PCI, Azione, Italia Viva, Fratelli d’Italia - perché come erano e come sono rimaste. Ed allora sindaco perché scrivere fesserie, perché tali sono, nel programma?

In particolare sull’area Molendi è bene ricordare al primo cittadino il suo sostegno e partecipazione a quel progetto che poi è stato pagato caro dai cittadini massetani. Giuntini era in Giunta con Sani oppure pensava già ai nuovi incarichi che avrebbe avuto dopo il suo mandato e quindi la responsabilità sarebbe stata di altri? Insomma su aree private sono andati a finire tanti soldi pubblici così almeno è la realtà.

Ora rovescia ancora il concetto sulle segnalazioni fatte da Brogi: sempre aree private. Certo ha ragione ed allora si sta a guardare ed aspettare magari che frani un pezzo del Monteregio, oppure che venga giù una parte dei capannoni di Ghirlanda o che si verifichino situazioni di degrado igienico – sanitario per Storcicoda o l’area Molendi?

Il comune deve tutelare la sicurezza dei luoghi pubblici e delle pertinenze anche se private e deve farlo chi è alla guida del comune non spetta alle opposizioni questo compito ma a chi governa.

Gli strumenti ci sono e sono verifiche e sopralluoghi con le attivazioni degli organi competenti come vigili del fuoco, ASL e uffici comunali, per poi, sulla base delle risultanze, emettere ordinanze contingibili e urgenti e questo lo può fare solo da chi governa ovvero il sindaco e/o gli uffici preposti e non da altri.

Troppo facile rovesciare sempre la frittata e cadere dalle nuvole come fa il primo cittadino che supera di gran lunga Ponzio Pilato che almeno ebbe il coraggio di lavarsene le mani in pubblico, a Giuntini invece gliene importa il giusto e pretenderebbe che altri si assumessero responsabilità e compiti ingrati che magari lo metterebbero contro o in contrasto con i proprietari.

Ci chiediamo inoltre ma se il sindaco non può mai intervenire perché ha sempre qualcosa che glielo impedisce che ci sta a fare a prendere forse la sola indennità di amministratore?

Non si è comportato così quando invece si è trattato proprio di adeguare l’indennità, lo scorso anno ed appena uscita la norma l’ha subito fatto, addirittura in maniera retroattiva ed al massimo degli importi senza scaglionare come poteva essere fatto o magari rinunciando come hanno fatto suoi colleghi sindaci della provincia.

Si sarebbero risparmiati circa 110 mila euro di qui alla fine del mandato, sarebbe stato un segnale di grande responsabilità in un momento di grave crisi socio – economica e quei soldi potevano servire a tante altre cose.

Sulla segnaletica di Prata il caso è unico ed ha fatto ridere tutta Italia. Certo anche qui si dribbla affibbiando la responsabilità ai vigili. Nessuno vuole entrare nelle competenze tecniche ma certo prevedere 3 stop a Prata qualche perplessità e dubbio ci possono stare anche perché su quel bel lavoro della rotatoria o sulla ZTL non si è risparmiato di scendere in campo in prima linea ed i meriti di queste opere da consegnare al futuro li vuole tutti lui senza chiamare in causa alcun tecnico».