Sanità, Coraggio Italia: 'Nuovi tagli sui farmaci in corsia. Medici e infermieri in fuga. Così si smantella la sanità pubblica'
Grosseto: «Non più tardi di due settimane fa - dichiarano i deputati di Coraggio Italia Elisabetta Ripani e Stefano Mugnai, e Sandro Marrini esponente del partito maremmano - abbiamo chiesto a mezzo stampa chiarimenti al Direttore Generale, Antonio D’Urso, sul taglio dei budget di spesa assegnati ai dipartimenti e alle Unità Operative degli ospedali dell’ASL Toscana Sud-Est per le forniture di farmaci e sul pressing psicologico generato in corsia da questa grave circostanza operativa.
Gli operatori sanitari si trovano costretti a trovare un delicato compromesso tra le cure ai pazienti e la sostenibilità economica di un sistema fallace che ha uno sbilancio economico tra i peggiori d’Italia. Il buco di bilancio non lo hanno creato né i sanitari, che non hanno la mansione di far quadrare i conti, né i cittadini. I primi devono poter essere in grado di curare al meglio senza restrizioni i propri pazienti, i quali a loro volta devono potersi affidare alle cure di un sistema sanitario pubblico di eccellenza.
A rincarare la dose è arrivato il duro attacco dell’Intersindacale della Dirigenza Medica, Sanitaria e Veterinaria della Toscana: nessuna valorizzazione delle professionalità, stipendi tra i più bassi d’Italia, personale ridotto ai minimi termini, turni massacranti dopo l’avvento della pandemia e esodo inarrestabile di medici e infermieri dagli ospedali pubblici toscani. Va chiarito che questo non è un problema di nicchia o un capriccio degli operatori sanitari, ma è un allarme che investe tutti i cittadini: se la Regione continua a tagliare, i migliori professionisti mortificati continueranno a fuggire dagli ospedali pubblici, la qualità dei servizi diventerà mediocre a scapito di quei pazienti che non potranno permettersi cure di più alto livello a pagamento, allargando così la diseguaglianza sociale e intaccando il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini.
In sintesi, la disastrosa situazione che si prospetta è di vedere smantellata la sanità pubblica della nostra regione. Un rischio che la Toscana, nonostante sia investita da uno sconquasso economico dovuto alla cattiva gestione dei suoi vertici perpetrata nei decenni, non può certo permettersi.
Quando si parla di salute non si può certo mediare al ribasso».