Raffaelli, Banchi, Fantoni: lo sport internazionale targato Maremma
Cos'hanno in comune Giacomo Raffaelli, pallavolista della Nazionale italiana, Massimo Banchi, rising star del poker sportivo tricolore e Fulvio Fantoni, fenomeno del bridge internazionale? Tutti e tre sono nati a Grosseto e stanno tenendo alto il nome del capoluogo maremmano a ogni latitudine. Proviamo a conoscerli un po' meglio e a scoprire il percorso che li ha portati in vetta alle rispettive discipline.
Classe 1995, schiacciatore di professione, Giacomo Raffaelli è uno dei nomi nuovi della pallavolo italiana. Dopo aver mosso i primi passi con l'Invicta Volley, il grossetano si fa le ossa nelle file del Piacenza ma dopo una sola stagione si trasferisce al Club Italia. L'anno è il 2012 e coincide con l'inizio dell'ascesa. Sarà infatti proprio nel periodo trascorso con la squadra romana che il ragazzo vestirà per la prima volta la maglia azzurra.
Nella stagione 2015-2016 il passaggio all’Emma Villas a Siena in A2, ottima palestra per prepararsi alla Serie A1 che arriverà nella stagione successiva con la Porto Robur Costa di Ravenna. I primi mesi in Romagna non sono semplicissimi ma Raffaelli ha pazienza e classe da vendere e attende il suo momento di gloria che arriva nel 2018. In quel magico anno è uno dei grandi protagonisti della vittoria della Challenge Cup e con la Nazionale maggiore si toglie la soddisfazione di prendersi la medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo. Il momento più alto della sua carriera in azzurro, però, è quello dell'estate 2019: suoi i 17 punti nella finale vinta con la Polonia che ha riportato nel nostro Paese il titolo delle Universiadi che mancava da ben 49 anni.
È pronto a calcare i palcoscenici internazionali anche un altro talento grossetano: Massimo “Raley90” Banchi. La sua disciplina è il poker sportivo e la sua carriera al tavolo verde è iniziata ufficialmente nel 2018 con i primi piazzamenti di buon livello. Nel 2019 l'esplosione vera e propria con i successi nel Sunday Special di PokerStars e nell'evento Pot Limit Omaha delle SCOOP. E ora per il vincitore di alcuni dei più prestigiosi tornei online nel 2019, arriva il momento delle decisioni: tentare la strada del professionismo e abbandonare il lavoro stagionale oppure continuare a considerare le due carte soltanto come un meraviglioso e divertente hobby? Sicuramente il talento non manca a questo ragazzo classe 1990 che ha imparato i segreti della disciplina dalle prime partite con gli amici e dalle trasmissioni tv tematiche e che ha tutto per salire ulteriormente di livello. Magari affiancando l'attività online a quella live, il palcoscenico dove i buoni giocatori si trasformano in veri e propri campioni.
Campione lo è già da moltissimi anni Fulvio Fantoni, leggenda del bridge internazionale. Nato il 9 novembre 1963 a Grosseto, Fantoni è attualmente alla posizione numero 21 del ranking mondiale ma nelle scorse stagioni è stato anche al numero 1. Per capire il suo “peso” in questa appassionante disciplina è sufficiente scorrere la bacheca dei titoli vinti che recita 26 campionati italiani, sei Coppe dei Campioni, tre Campionati europei a squadre e sei titoli mondiali. Ma non sono questi i riconoscimenti più importanti. Il vero primato è la vittoria della “Triple Crown of Bridge” (Bermuda Bowl, Olimpiadi, Mondiali a coppie): un'impresa riuscita soltanto ad altri nove giocatori nella storia di questo sport.
La carriera di Fantoni è un esempio di come lo studio e l'applicazione, uniti a una buona dose di talento, siano il mix giusto per raggiungere ogni tipo di traguardo. Entrato nel 1994 nel Team Angelini, uno dei più vincenti a livello italiano, inizierà fin da subito a capire di che pasta è fatto, portando i compagni alla vittoria del campionato nazionale e della coppa Italia. Nel 2011 il passaggio al Team Zimmermann dove Fulvio continua a vincere, questa volta nel field francese. E se Fantoni è il “Batman” del Bridge non poteva mancare anche un “Robin”. Il suo nome è Claudio Nunes e fino al 2018 è stato la spalla ideale del grossetano nella scalata ai vertici mondiali.