Quel 4 novembre da ricordare ma non da festeggiare
Non siamo abituati a scendere nella retorica e non lo faremo. La verità è che l'evento del 4 novembre 1966 è fortemente radicato nella coscienza civica della comunità. Molti dei testimoni oculari di quei drammatici giorni ci hanno lasciato perché il tempo è impietoso. Adesso il testimone di una corsa che non ha nulla di agonistico ce l'abbiamo noi, all'epoca della piena giovani ed oggi anziani. Dobbiamo prepararci a passarlo ad altri, con la speranza che lo conservino con il nostro stesso affetto e la nostra immutata perseveranza.
La storia di Grosseto è la storia del suo fiume, che scorre lento e sornione fin quando gli agenti atmosferici con il concorso dell' incuria degli uomini non lo costringono a diventare consapevole della sua forza e violenza. Rivolgete, cari Amici, un pensiero commosso al passato con la consapevolezza che gli accadimenti di questi giorni a Prato, nel fiorentino e nel pistoiese sono un monito anche per la terra di Maremma. L'incuria e la superficialità nella valutazione dei rischi connessi agli agenti atmosferici rappresentano un costante motivo di preoccupazione anche per il nostro bellissimo territorio.
Consentitemi di concludere con un pensiero rivolto a tutti coloro, enti istituzionali e cittadini volontari, che in quei drammatici giorni si prodigarono per risollevare Grosseto e la Maremma dalla più grande catastrofe naturale della sua storia.