PCI Grosseto: 'L'ordinanza di Giani blocca le visite ai parenti nelle Rsa'

Grosseto: «Sul fronte focolai in questo momento la preoccupazione maggiore è per le Rsa che furono il luogo da cui si diffusero i contagi. Per questo da questo fine settimana non consentiremo la visita diretta all'interno delle Rsa ma solo da remoto».Queste le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana che ha emesso una specifica ordinanza, sottolineando che l'ordinanza è stata trasmessa lunedì scorso alle rappresentanze della categorie dei gestori delle Rsa.

«Il parente - ha spiegato Giani - potrà dialogare con il proprio congiunto ma solo attraverso il video perchè non è possibile pensare che si diffondano di nuovo nelle Rsa quei contagi che si sono verificati nel periodo drammatico di marzo e aprile».

L’ordinanza di Giani – secondo la Federazione Provinciale del PCI di Grosseto – è un atto grave per due motivi. Il primo dimostra come vi sia un’assenza di programmazione su un evento, seppur grave, come il covid. È vero che abbiamo assistito ad un vero e proprio dramma nelle RSA italiane e in quelle toscane nel marzo scorso, dovuto soprattutto ad una superficiale valutazione del sistema sanitario, alla mancanza di mezzi di protezione individuale degli operatori delle strutture che ha portato alle conseguenze che tutti conosciamo.

Ma come è possibile che, a distanza di 7 mesi nessuna azione sia stata pianificata per evitare l’isolamento di soggetti particolarmente fragili e, come nel caso degli anziani ospiti in RSA, in condizione di estrema solitudine che potrebbe accelerare il precipitare della situazione psico – fisica della persona.

Secondo il PCI si deve aumentare la prevenzione magari distribuendo le visite dei familiari nell’arco della settimana in modo da non avere picchi di presenze, limitare l’accesso a pochi familiari e, magari obbligare a fare delle indagini preventive per scongiurare la presenza del virus ma consentire agli ospiti e ai loro cari di trascorrere quello che resta del loro tempo con i loro cari.

L’altra considerazione di cui va preso atto è che sul nostro territorio, se si esclude quanto successo la Pizzetti, i fenomeni di contagio sono stati limitati e questo senz'altro grazie ad un governo efficace nella gestione dell’emergenza da parte di chi operava nelle residenze.

Per il PCI Giani abusa dello strumento ordinanza e di fatto limita anche la libertà personale senza giustificato motivo. È con azioni strutturate che si può fronteggiare da una parte il diffondersi del virus e dall’altra dare un senso alla vita ed ai suoi aspetti umani.

Giani con un atto di arroganza dimostra di apprezzare più quell’idea di utilizzare i “carri armati” per risolvere le situazioni, invece di adoperarsi per trovare alternative anche per situazioni difficili e delicate come quelle delle residenze.