PCI Grosseto: 'In tempi di crisi si parla ancora di poltrone'

Grosseto: "Mentre il contagio torna a fare paura - si legge nella nota della Segreteria PCI Federazione di Grosseto - e per questo si sospendono le prestazioni no covid, provocando altri problemi sanitari ai cittadini con altre patologie e mettendo a dura prova ospedali e territorio ancora oggi con carenze di personale e mezzi.

Mentre la crisi economica fa chiudere aziende, crea disoccupazione incidendo sui lavoratori del turismo, dello spettacolo, sulle piccole imprese e i lavoratori autonomi.

Mentre la scuola è sempre più nel caos e si stenta a far decollare il piano vaccini impiccati alle grandi aziende che hanno fatto propri i brevetti, arriva la notizia che cambierà le sorti di tutto questo, una bomba!

Si va, finalmente, verso la soluzione della questione della presidenza del Coeso. Come? Sarà nominato presidente il sindaco di Grosseto e sarà affiancato da due vicepresidenti uno delle Colline Metallifere e l’altro dell’Amiata, almeno così sembrerebbe se la proposta del centro destra andrà bene al centro sinistra.

Il dado è tratto, o quasi, tutti contenti alla fine gli amministratori del Coesone. Peccato che alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori dipendenti e autonomi non potranno partecipare ai festeggiamenti e dovranno goderne nel silenzio perché, come si sa, non sarà possibile trovarsi nelle piazze a festeggiare.

Il PCI si augura che questo ennesimo teatrino che nella realtà non interessa nulla alla gente, visti i problemi più gravi presenti, finisca presto. Venga quindi nominato il presidente e due vice presidenti dopo una vicenda voluta e creata dal PD e da Termine che si guardano bene a mollare una poltrona che darà lustro, grazie ai fondi europei che arriveranno, a chi la occupa incrementando consensi e potere.

Ma il PCI ritiene che non sia finita qui perché quando ci saranno le elezioni del presidente della provincia si accenderanno ancora le micce per conquistare l’ennesima poltrona. Sì perché se oggi la carica non costa nulla, alle prossime elezioni l’eletto presidente del consiglio provinciale, percepirà un’indennità pari a quella del Sindaco del comune capoluogo.

Il successore vedrà quindi lievitare la propria indennità e vuoi in termini politici che per convenienza ci sarà una bella battaglia tutta interna alle istituzioni perché la volontà dei cittadini non conta più nulla, basta che paghino gabelle e disservizi".