Oggi parliamo di...": 12 febbraio, Giornata Mondiale contro l’uso dei bambini soldato
Oggi parliamo di: …12 febbraio, Giornata Mondiale contro l’uso dei bambini soldato
Il 12 febbraio ricorre la Giornata Mondiale contro l’uso dei bambini soldato. Oggi come sempre è importante accendere i riflettori su questo tema. La guerra porta con sé terrore, morte, sfruttamento e i minori e gli anziani sono le prime vittime.
I Paesi in cui si riscontra l’arruolamento di bambini soldato, in base ai dati riportati dalle Nazioni Unite, sono Afghanistan, Repubblica Centrafricana, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Iraq, Colombia, Mali, Myanmar, Siria, Filippine, Somalia, Sud Sudan e Yemen.
Secondo l'Onu sono circa 250mila i minori interessati; basti pensare che in tutto il mondo, si stima che 1 bambino su 6 sia toccato da un conflitto. La giornata odierna, detta Red Hand Day, vuole essere un grido di allarme contro lo sfruttamento dei minori costretti a combattere.
La giornata è stata istituita il 12 febbraio 2002 dall’Assemblea delle Nazioni Unite. Del “Optional Protocol to the Convention on the Rights of the Child on the involvement of children in armed conflict”, ne fanno parte 153 paesi.
E’ un dovere etico e civile non abbassare l’attenzione su questi temi; per citare alcuni dati, ricordo le dichiarazioni del Segretariato generale delle Nazioni Unite del 9 giugno 2020: “820 bambini sono stati arruolati in Siria negli ultimi anni, circa 600 sono rimasti mutilati”. Il ricatto è un elemento praticato, basti pensare che viene offerto denaro alle famiglie che vivono in condizioni di povertà, come incoraggiamento a inserire i propri figli a far parte dell’esercito. Si tratta di una vera emergenza: i dati delle Nazioni Unite ci dicono che nel “mondo sono circa 56 i gruppi armati e sette gli eserciti regolari che reclutano bambini”.
Concludo con una frase di Albert Einstein: “Non c'è a questo mondo grande scoperta o progresso che tenga, fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste”.