Mobilità e infrastrutture, Gentili (Legambiente): “Bene risorse destinate dalla regione a ciclovia"
"Per apertura dei cantieri del corridoio tirrenico, il governo acceleri”
Grosseto: Lo scorso febbraio a Grosseto è stato presentato il Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità 2023 (Priim). Un appuntamento organizzato dalla Regione Toscana con la provincia di Grosseto nell’ambito del quale è emerso un interessante e proficuo confronto sul fronte dei progetti realizzati e di quelli previsti.
Buone notizie per quanto riguarda la mobilità sostenibile: l’assessore alle infrastrutture e alla mobilità, Stefano Baccelli, ha reso noto che alla ciclovia tirrenica sono stati destinati 17 milioni di euro a partire proprio dagli interventi in Maremma, scegliendo come soggetto attuatore la Provincia di Grosseto. Un intervento importante quello pianificato, che prescinde dai 39 chilometri che saranno realizzati, trattandosi di una pista ciclabile di interesse europeo che va da Ventimiglia in Francia a Roma. Focus anche sul Corridoio tirrenico. L’assessore Baccelli ha spiegato che la Regione sta lavorando con i parlamentari del territorio nelle Commissioni di Camera e Senato per fare in modo che partano i cantieri, rendendo noto che lo stesso presidente Giani si è reso disponibile a destinare 100 milioni di risorse Fsc allo scopo. L’auspicio della Regione, pertanto, è che il Governo, grazie a questo gioco di squadra, fornisca risposte positive nell’ambito del contratto di programma con ANAS.
“Qualcosa si muove - ha commentato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente - e pare andare nella giusta direzione. La ciclovia tirrenica è un’opera dalle potenzialità enormi, anche in termini di sviluppo turistico ed economico. Riuscire a terminarla significherà dare un impulso importante in chiave green all’intero territorio. Sul fronte del Corridoio tirrenico, invece, l’urgenza è più grande. La Maremma non può più andare avanti con un asse stradale che ogni giorno mette a rischio la vita degli automobilisti. Serve intervenire rapidamente per la realizzazione di un’infrastruttura a quattro corsie più le due di emergenza. La messa in sicurezza dell’attuale Aurelia, a partire dai tratti più a rischio come quello di Capalbio, non è più rimandabile. La speranza è che l’intervento della Regione Toscana possa sollecitare il governo a muoversi rapidamente. Di sicuro, si tratta di un passo importante in avanti verso la risoluzione. A oggi, il Corridoio tirrenico è al palo. La questione va al di là di ogni qualsivoglia appartenenza politica. L’opera è strategica e non può più essere rimandata