‘Le promesse finite nel cassetto’, Città e Partecipazione: ‘Corsi e ricorsi storici del sottosviluppo della Maremma’

Grosseto: “Cui prodest? A chi giova” – si domandano i componenti di “Città e Partecipazione” - osservando l'assoluta assenza da parte della provincia di Grosseto ad ogni tavolo che affronta lo sviluppo economico della nostra regione”.

“Stranamente, - prosegue la nota - siamo sempre fanalino di coda, ci si ricorda delle possibilità dello sviluppo economico attraverso le vie di comunicazione in campagna elettorale ed una volta vinte le elezioni, e sappiamo bene in Toscana chi le vince, finisce tutto nel cassetto e, come in un film di Harry Potter, una bacchetta magica ci riporta improvvisamente indietro di decenni. Allora si parlava di corridoio tirrenico, di costruzione dell'ultimo pezzo mancante (guarda caso la provincia di Grosseto) di una direttrice tirrenica europea dal nord fino alla Calabria), oggi di cosa discutiamo?”

strada risaie siena senese.JPG“Si parlava, - commentano da Città e Partecipazione - di raddoppio della Grosseto-Siena, oggi è concluso? Ci pare che ancora stiamo discutendo dei vari lotti, i lavori vanno avanti lentamente: ad onore del vero qualcosa sembra muoversi, ma ci scusiamo se la nostra associazione fatica ad accordarsi alla fila degli ottimisti temendo ulteriori sorprese all'italiana. Ciliegina sulla torta: facciamo una domanda ad una grossetana o ad un grossetano che si è laureato a Siena o a Firenze negli anni '90, tanto per non andare tanto indietro nel tempo chiedendogli: “quanto ci mettevi ad arrivare con il treno alla tua università?”.

La risposta era quasi due ore per Siena e tre per Firenze. Un giovane di oggi cosa risponderebbe? Credo che tutti si immaginino la risposta: stessi angoscianti ed inconcepibili tempi di viaggi.

ferrovia treno.jpgLa ferrovia Grosseto-Siena-Firenze sembra non esistere, non può essere un'alternativa di viaggio per chi studia o lavora fuori Grosseto e purtroppo non va meglio per la direttrice tirrenica che potrebbe essere l'unica “via di fuga” dalla strada.

Assurdo è che la stazione di Grosseto non è su una linea secondaria, ma sua una linea che collega Torino, Genova, Roma, Napoli, Reggio Calabria. Una linea fondamentale per i collegamenti nord-sud e nonostante questo, nonostante la nostra città sia un capoluogo di provincia, sia una zona turisticamente molto conosciuta, i continui ridimensionamenti dei collegamenti più veloci (vedi Frecciabianca) si abbattono sempre su Grosseto e sulle principali stazioni della nostra provincia e visto che l'alta velocità su il Tirreno è ormai un sogno, anche la tratta di collegamento pù veloce, per i nostri concittadini si sta rallentando, sta perdendo pezzi e mentre il mondo va avanti a Grosseto rimaniamo fermi.

Torniamo quindi alla domanda iniziale: “Cui prodest”, a chi giova questo sottosviluppo, a chi giova che Grosseto non cresca come il resto della regione di cui, lo diciamo con campanilistico orgoglio, fa degnamente parte. Perché, del resto, per citare tutto il detto dal quale la citazione è tratta, “Cui prodest scelus, is fecit”, il delitto l'ha commesso colui al quale esso giova”, termina ‘Città e Partecipazione’.