Le Giornate Fai di Primavera a Castel del Piano aprono le porte delle “Chiese segrete”

Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024

Grosseto: Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce. In provincia di Grosseto le Giornate Fai di Primavera apriranno le porte delle chiese segrete di Castel del Piano.

“Raccontare il territorio per proteggerlo e prendersene cura. È questa la missione del FAI. – spiega Maria Pia Vecchi, capodelegazione FAI della provincia di Grosseto – E le Giornate di Primavera, alla loro 32° edizione, si confermano come uno degli eventi più importanti e partecipati, che consentono di scoprire luoghi solitamente inaccessibili, che aprono al pubblico per questa speciale occasione. Un racconto corale che si fonda sulla collaborazione tra tanti soggetti diversi, dalle istituzioni locali, ai volontari delle associazioni. Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione delle Giornate Fai di Primavera a Castel del Piano, il Comune, l’associazione Imberciadori e i proprietari delle Chiese private, in particolare la signora Laura Bonucci per la chiesa di San Biagio di Gravilona; la signora Stefania Pacini per la chiesa di Santa Flora al Noceto. Un grazie speciale ai volontari e alla Croce Rossa Italiana che sostiene le Giornate FAI di Primavera. Ringrazio inoltre gli studenti dei Licei di Castel del Piano ed Arcidosso riceveranno i visitatori nelle chiese per raccontare la storia della terra in cui vivono. Ci sarà anche un contributo speciale dell’associazione acquarellisti grossetani AGA, con una esposizione e una demo sulla tecnica dell’acquarello.”

“Un fine settimana, quello del 23 e 24 marzo, per riscoprire le piccole chiese sacre, ai più sconosciute. – afferma Michele Bartalini, sindaco di Castel del Piano - Un’occasione unica, possibile grazie al FAI, per portare a conoscenza di chi è appassionato questi gioielli, in un territorio stupendo come quello di Casteldelpiano, un piacere per noi poter ospitare l’evento e far conoscere tale bellezza. Un ringraziamento speciale all’associazione Imberciadori.”

“Abbiamo accolto con entusiasmo il FAI, suggerendo come itinerario la visita delle chiese segrete che ben rappresentano le vicende che hanno attraversato questi luoghi. – spiega l’associazione Imberciadori – La nostra associazione nasce negli anni 2000 in seguito alla donazione degli archivi librario, documentario e fotografico dello storico Ildebrando Imberciadori al Comune di Castel del Piano. Siamo impegnati nella ricostruzione di una memoria del territorio, oggi conservata nelle sue diverse forme a Palazzo Nerucci, grazie agli archivi familiari e delle associazioni, ai dipinti e ai reperti archeologici.”

Tre sono gli itinerari proposti:

- Il percorso urbano attraversa il paese vecchio incrociando chiese e cappelle di grande interesse architettonico e pittorico da cui si può godere di un panorama affascinante sulla montagna e la campagna circostante: la chiesa di San Giuseppe o oratorio della Confraternita della Misericordia eretta nella prima metà del 1700, lungo la vecchia cinta muraria del paese, in fondo all’odierno corso Nasini; la chiesa del Santissimo Sacramento (detta chiesa piccina), la più antica, di cui si trova traccia già nella bolla di Papa Onorio III del 20 dicembre 1216. Al suo interno custodisce una madonna di Loreto in legno del 1643, lo stendardo della Compagnia del Corpus Domini con la rappresentazione dell'Adorazione del Sacramento e la Messa di Bolsena (1771) di Gioacchino Sorbelli, e la Verifica della vera Croce attribuita a Francesco Nasini. La chiesa di San Leonardo, che è la seconda chiesa costruita all’interno delle mura di Castel del Piano dopo la chiesa piccina, per accogliere la popolazione del paese in aumento. Infine, la Cappellina dell’ex ospedale.

- Prendendo il minibus da piazza Garibaldi, dove si trova il banchino del Fai, sarà possibile fare il percorso extraurbano verso le chiese di Santa Lucia e San Biagio, chiamate celle nella tradizione locale, una sorta di succursali amministrative del Monastero di Abbadia San Salvatore, esempio di un sistema diffuso di organizzazione decentrata, costruite a partire dagli ultimi tempi del primo millennio.

- Il terzo percorso riservato esclusivamente ai soci FAI consentirà di visitare una terza cella medievale fondata tra il IX e l’XI secolo dai benedettini, normalmente chiusa al pubblico: si tratta della Chiesa di Santa Flora al Noceto.

Gli orari: il primo turno di visita è previsto a partire dalle 10 del mattino e l’ultimo turno parte alle 16, sia il sabato che la domenica.

Partecipazione a contributo libero.

Previsti anche turni di visita in lingua inglese.

Per fruire dei 3 percorsi è necessario trascorrere l’intera giornata in loco. Abbigliamento e scarpe comode. Possibilità di iscrizione e rinnovo al banchino FAI : tessera singola 39, coppia 60.