La Settimana della Bellezza al Polo Clarisse è "Portatori di pace - i Viandanti"

Sabato 22 ottobre l'inaugurazione della mostra dalla Collezione Ticci. In esposizione fino a domenica 30 ottobre. Visite guidate con Mauro Papa

Grosseto: Il Polo culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura partecipa alla Settimana della Bellezza 2022 con la mostra “Portatori di pace / i Viandanti” di Sandro Chia, dalla Collezione Ticci. L'inaugurazione è in programma sabato 22 ottobre alle ore 10.30 a ingresso gratuito per l'intera mattinata; la mostra resterà poi in esposizione fino a domenica 30 ottobre, tutti i giorni tranne il lunedì, con orario 10-13 e 16-19 (ingresso: 3 euro, ridotto 2 euro, con visita alla mostra e alla Collezione Luzzetti 5 euro; info: 0564 488066). Giovedì 27, venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 ottobre alle ore 18 sono in programma visite guidate alla mostra con il direttore del Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa (ingresso e visita: 5 euro; info e prenotazioni: 0564 488066 / collezioneluzzetti@gmail.com / prenotazioni.clarisse@gmail.com). Al museo sarà sempre possibile sottoscrivere o rinnovare la Grosseto Card, la tessera socio di Fondazione Grosseto Cultura.


Il pittore toscano Sandro Chia (Firenze, 1946) è tra i più noti protagonisti della Transavanguardia italiana. Ha vissuto anche in Germania e – per ben due decenni – a New York: da cittadino del mondo, la sua visione dell'arte si basa proprio sull'esperienza del viaggio e sui desideri e le speranze di colui che parte, che lascia il suo paese per scoprire nuovi mondi e percorrere strade utili all’arricchimento spirituale. La sua è una delle carriere più brillanti dell’arte italiana contemporanea con mostre, retrospettive e opere in collezione permanente in musei e gallerie di tutto il mondo. Sue opere sono (o sono state) esposte al Moma di New York, alla Royal Academy di Londra, a Palazzo Pitti e al Museo archeologico nazionale di Firenze. Nel 2010 la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma ha ospitato una sua retrospettiva, curata da Achille Bonito Oliva. Attualmente Sandro Chia vive tra Miami, Roma e Montalcino.

«L’immagine di un viandante – afferma Chia – è il mio tema preferito, una figura che incede tra cielo e terra, contornato dal paesaggio, possibilmente accompagnato da animali domestici. Il viandante è per me il tema più fecondo, più ricco di conseguenze pittoriche e ideali. In fondo dipingere significa questo: pedinare a distanza un soggetto, braccare un’immagine, seguirne le tracce, scoprire le tracce, cancellare le tracce. Significa dimenticare se stessi nel paesaggio del quadro appena abbozzato, diventare lo specchio dell’immagine e quasi per caso, inavvertitamente, entrare nel quadro. Pochi passi dentro il quadro e il quadro diventa il teatro dell’auto seduzione, pochi passi dentro il quadro e il quadro si trasforma in autoritratto. Ancora un passo o due e si esce dal quadro lasciandovi l’immagine, l’ombra, il corpo astrale». La metafora del viandante è utile a capire la particolare visione dell'arte di Chia: «Molte persone – dichiara – ritengono che l'arte provenga da qualcosa di positivo o di elevato che si trova dentro di noi, che sia un'impresa umanistica. Non sono d'accordo, non sono neppure certo che derivi da noi. Probabilmente deriva da qualcosa fuori di noi, dalla natura, da tutto ciò che ci circonda, e noi non usiamo il centro ma il vuoto intorno a tutto ciò. Forse non siamo nemmeno noi la fonte, ma ci viene data e passa attraverso di noi». Dunque, l'arte – come il viaggio – secondo Sandro Chia assume una funzione liberatoria e terapeutica: «Si potrebbe dire che i colori utilizzati nella mia pittura, oltre a rendere eloquente un dipinto, hanno un effetto terapeutico. Attraverso la pittura, i colori vengono somministrati come una medicina, un rimedio per i nostri e gli altrui mali».

A rivelare alcuni aneddoti particolarmente significativi in merito al valore dell'artista è il direttore de Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa: «Andy Warhol, negli anni Ottanta – racconta – vide le opere di Chia, quando l'artista toscano viveva a New York, e ne rimase così affascinato che ne consigliò l'acquisto a molti amici. Tra loro Mick Jagger dei Rolling Stones, che ne è diventato subito collezionista. Così Sandro Chia diventò celebre e facoltoso, tanto da riuscire ad acquistare un castello con una tenuta vicino Montalcino dove ha iniziato a produrre un ottimo Brunello (premiato come il “migliore vino rosso nel mondo” al Wine Challenge di Londra nel 2010 e nel 2015) e in seguito ha acquistato una tenuta anche qui in Maremma per produrre il Morellino. Quella che ospitiamo in Clarisse è una sua piccola ma bellissima mostra, che invitiamo tutti a visitare».