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‘La prossima settimana...’: conflitto stato cittadini, l’altra faccia dell’italica gestione
di Raffaello Milani
C’è in atto un conflitto mondiale che come sappiamo bene sta procurando migliaia di morti, e si svolge in Ucraina.
Ma non tutti sanno che ce n’è un altro altrettanto subdolo e feroce che sta massacrando i cittadini italiani “da illore tento”: il conflitto stato cittadini. Con l’avvento del nuovo mister (draghi) la nazione Italia sembrava orientata a curare un po’ le ferite inferte al cittadino medio dalla potente formazione della “pandemia” dotata di buonissimi attaccanti e centrocampisti nonché di una difesa di ferro che però alla lunga è stata scardinata della formazione di rincalzo di mister Figliuolo.
Ora però è scesa di nuovo in campo la formazione titolare del Governo italiano, perché c’è da combattere una guerra, con tutti i possibili elementi a disposizione e si parla delle punte di diamante. In porta Speranza, in difesa Lamorgese, Guerini, Colao e Brunetta sulle fasce, a centrocampo Cartabia, Patuanelli, Cingolani e Giovannini e di punta Di Maio e Bianchi, mister di questa fantascientifica formazione il Dott. Mario Draghi. Questa formazione sa attaccare davvero bene è propositiva e crea anche occasioni che dovremo poi vedere se si concretizzano ma è in “difesa” che da il suo meglio. Infatti, non ne passa una, hanno degli schemi feroci che puntano tutto sul lato debole infierendo senza pietà contro l’avversario già provato da anni (dal 2008) di inedia e lacrime e sangue. Ne avevano studiate tante dal green pass, alle mascherine fallate ai presidi sanitari anti covid spariti o acquistati (e poi ripagati dalla comunità) a prezzi decuplicati ma con l’avvento del conflitto russo – ucraino si sono serbati il meglio: la crisi energetica.
Pensate che danno tutta la colpa al conflitto ma quella squadra c’entra davvero poco infatti i “brant squad” sono ora i veri avversari (anche se non riconosciuti) ma fa molto più comodo dire che è colpa del conflitto. Pensate un po’ che nel 2008 il brent costava 147,25 dollari al barile in uno dei momenti più alti e la benzina allora era a circa 1,522 euro al litro oggi che ne costa 1,10 la benzina e il gasolio sono, udite, udite, ad oltre due euro al litro e non si vede ancora l’azione dei freni economici. Sono tutti concentrati sul conflitto e addossano vigliaccamente tutti gli aumenti a questo catastrofico evento ma intanto sotto traccia stanno recuperando denari per sanare i buchi attuali costringendo le famiglie a privarsi non solo dell’auto ma a lesinare sul riscaldamento, il cibo e molto molto altro. Ma non c’erano arrivati vagonate di miliardi con il PNRR, ma non doveva ripartire tutto con quel flusso di denari spropositato verso la nostra nazione da parte dell’Europa a causa della pandemia? No in realtà ancora siamo in alto mare e mi da l’idea che per finanziare una parte di questo PNRR (piano nazionale di riscossione rapida) l’unico sistema e farlo pagare a chi oggi lavora e ciò non è sinceramente una novità. Aziende che sono costrette e fermare i mezzi perché un pieno a un autotreno viene a costare 1000 euro al giorno e, come diceva ieri un amico che ha un’azienda di autotrasporto con una ventina di mezzi, vanno riempiti tutti i giorni fino a che non ci saranno più fondi per pagare. Di conseguenza i costi delle materie prime fanno un balzo in avanti esagerato ergo, come disse chi voleva mettere la luce nei campi per farci lavorare di più, mangeremo di meno. A parte le battute, la situazione è davvero molto grave ed è esilarante vedere le soluzioni che i nostri governanti si scervellano ad escogitare mentre oggi la benzina e il gasolio sono oltre i 2,300 euro, mica noccioline.
Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!
Spesso a pensar male ci s’azzecca e spesso però il cittadino medio apre gli occhi e vede che le accise, ad esempio, che gravano sul costo dei prodotti petroliferi sono relativi ad eventi che ormai sono superati anche dai libri di storia. Accise Gasolio: guerra d’Etiopia, crisi di Suez, disastro del Vajont, alluvioni di: Firenze, Belice, Liguria e Toscana, terremoti: Friuli, Irpinia e L’Aquila, missione in Bosnia, contratto degli autoferrotranvieri, autobus ecologici nel 2005, finanziamento alla cultura nel 2011, immigrati dopo la crisi libica del 2011, decreto “Salva Italia”; accise benzina tutte le precedenti più terremoto dell’Emilia. Considerando che la tendenza ad oggi è in aumento e si prevede lo sfondamento dei 3 € al litro per l’inizio di Aprile (previsione davvero assurda ma realistica) sarà bene che quei 0,60/0,70 centesimi delle accise per litro forse porterebbero un po’ di respiro, piccolo ma essenziale. Ma mister Draghi e i suoi comandanti farebbero bene a svelare il perché siamo la nazione in cui il carburante è come l’oro e nicchiano senza prendere provvedimenti veloci. Stamani e ieri sentivo su una radio nazionale un noto giornalista minimizzare tutto questo a fronte di quello che succede in Ucraina, ci mancherebbe che non si dovesse ritenere quello un enorme problema, ma in ITALIA OGGI il problema è altro sono le persone che devono fare un mutuo per fare un pieno alla macchina, e non è che ci sia molta alternativa visto lo stato in cui versa il trasporto pubblico locale. Per dirla un’altra oggi il prezzo del nichel è triplicato, direbbe qualcuno … e che me ne importa…, quel qualcuno dovrebbe sapere che il nichel serve a produrre acciaio immaginatevi le ripercussioni… Soluzioni nel prossimo futuro ne sono state paventate molte, fantasiose o meno, e ci accorgiamo di dover rimpiangere l’aver abbandonato il nucleare e l’estrazione di gas dall’adriatico, di aver troppo presto eliminato il carbone dalla lista dei papabili e forse ora sarà bene ripensarci. Oppure dare il la alla creazione di parchi eolici anche in cima al Monte Bianco ma la realtà è solo una … “Speriamo finisca la Guerra, se Dio vuole".
Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.