La Pasqua mista di ricordi, a volte belli, a volte tragici

di Massimo Ciani   La settimana santa e le celebrazioni religiose che l'accompagnano hanno sempre rivestito un particolare significato nella tradizione di questa comunità.

La visita dei Sepolcri del giovedì, la lavanda dei piedi, la Via Crucis, la lettura del Passio (così si diceva, alla maniera del latino antico, anche nei paesi), la messa di Resurrezione. La fede religiosa mischiata alla tradizione gastronomica delle schiacce, dei baci di albume d'uovo, del capretto, del capocollo consumato con le uova lessate e benedette in chiesa.
La fede religiosa mista alla coscienza civica dei ricordi, a volte belli, a volte tragici, come quello del lunedì del 26 aprile '43, un ricordo che ho filtrato attraverso la memoria commossa degli altri, di mio babbo, soprattutto. Se siamo arrivati sino qui, se Grosseto è cresciuta, se siamo qui a parlarne, è un importante segnale di risveglio collettivo, di affetto profondo per la città, la sua gente e la sua memoria. Abbiamo il dovere morale di ammetterlo e di farne trampolino di lancio per futuri traguardi.
 
Auguri sinceri a tutti e soprattutto a coloro che soffrono la malattia, la fame e l'indifferenza, che tra le tre è il morbo più ripugnante.