Il Forum Ambientalista Grosseto, commenta i dati di Grosseto della gestione dei rifiuti pubblicati da ARRR e Ministero dell'Ambiente

Grosseto: "Sulla gestione dei rifiuti urbani, - dice Roberto Barocci, per conto del Forum Ambientalista Grosseto - dopo il disastro registrato dalla precedente Amministrazione Bonifazi/Tei, che era riuscita a portare la città di Grosseto alle peggiori prestazioni tra i capoluoghi provinciali, azzerando il numero di dipendenti comunali incaricati di monitorare il servizio rifiuti, nonostante che nel bilancio annuo del Comune quella dei rifiuti fosse la voce più consistente, abbiamo lasciato tre anni alla nuova Amministrazione comunale di Grosseto per verificare le sue scelte.

Oggi la valutazione sull’operato della giunta Vivarelli Colonna è deludente e decisamente negativa. Tenuto conto che i turisti sono anche cittadini residenti in comuni, che sono sicuramente meglio organizzati, più educati alle buone pratiche e meglio gestiti, appare strumentale scaricare le responsabilità dei cattivi risultati sugli estranei, sui turisti e sulle loro abitudini.
I dati sui costi del servizio a carico dei grossetani sono rimasti stazionari ai livelli più alti dei comuni del centro nord Italia con il costo annuo per abitante passato dai 193 euro per il 2016 ai 226 euro del 2018, mentre, ad esempio, a Cuneo in Piemonte o a Treviso in Veneto i costi annui per abitante sono la metà di quelli della città di Grosseto. Così certifica il Ministero dell’Ambiente.

Se si fosse andati ad analizzare le differenze sulle componenti dei suddetti costi si sarebbe potuto verificare facilmente dove sono gli sprechi clientelari e le storture, imposte dai gestori o dagli Amministratori, che permangono nel nostro sistema. Si è preferito affidarsi ai soli venditori di nuovi cassonetti, senza estendere a tutta la città la raccolta porta a porta, che aveva fatto registrare ottimi risultati. Lo dicono i dati, ma basterebbe il buon senso per rilevare come la compresenza di diverse modalità di raccolta comporti costi di servizio maggiori. E a Grosseto c’è quasi tutto il campionario di tecniche di raccolta.
Abbiamo da molti anni sostenuto che non c’era nessun bisogno di sperimentare nuove strategie o introdurre nuove tecnologie, ma che bastava copiare dalle Amministrazioni più virtuose, sia di centro/sinistra come di centro/destra, che sono nel complesso veramente tante, così come ci hanno sempre suggerito i vari sindaci delle città più virtuose d’Italia da noi chiamati in provincia per relazionare sul come fare ad ottenere risultati migliori.

Sul recupero di materia siamo ai minimi e sappiamo che non tutto quello che si raccoglie con la Differenziata viene inviato ai consorzi di filiera. I dati sulla Raccolta Differenziata, primo passo per recuperare le materie, per incrementare occupazione e reddito sia da lavoro che da impresa, stanno ad indicare che siamo fermi per il 2019 al 40,8%, cioè ai valori di legge previsti dal D.Lgs 152/2006 per il 2007, quindi con 13 anni di ritardo, mentre tale decreto ha fissato l’obbiettivo di almeno il 65% entro il 2012. Intanto, la RD nel comune di Asti è al 70% e in quello di Treviso all’87%.

E’ difficile capire che recuperando materia si abbattono i costi di smaltimento alla restante frazione minima di rifiuto indifferenziato? Ma poiché per le scelte errate degli amministrazioni e per tali deludenti risultati i cittadini pagano anche penali, è tempo di reagire", conclude Roberto Barocci.

Vedi dati in: https://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/index.php?&width=1280&height=1024