Il Comitato Val di Farma su Gessi Rossi a Pietratonda

Civitella Paganico: "Non è la prima volta che, leggendo comunicati e commenti, oscilliamo tra incredulità ed indignazione. Questa volta - si legge nella nota di Loretta Pizzetti per il Comitato Val di Farma - l’aggettivo giusto è costernazione, leggendo frasi come queste:  "Venator esprime rammarico per  il preavviso di diniego";  "tutti gli altri impatti sull’ambiente messi sotto osservazione, sia chimici che fisici, sono infatti stati giudicati compatibili"; "Da qui gli spazi per arrivare ad un esito positivo"; "Incoraggiamo una soluzione che sia anche condivisa con il territorio” (Monia Monni-Leonardo Marras ).

Ci chiediamo allora a che cosa siano servite  ben 5 conferenze dei servizi,  corredate da una mole di documenti attestanti la pericolosità dei gessi rossi e le criticità del progetto (vedi pareri ARPAT, Autorità di Bacino, Settore Miniere Regione Toscana),  se  poi  non si accetta la decisione dell'Ente competente e si continua ad interpellare la politica fino allo sfinimento con lo scopo di ottenere comunque ciò che si vuole.
Possiamo solo aggiungere che è incredibile leggere  pubbliche dichiarazioni false, che siano esse di Sindacati, Confindustria o di politici: è possibile che nessuno si sia preso la briga di leggere gli atti prima di commentarli? Oppure  gli atti vengono travisati deliberatamente?

Non ci resta che fare un'ultima proposta: diciamo basta a sprechi di tempo, denaro e risorse pubbliche, eliminiamo gli uffici regionali, via i tecnici che non ha senso continuare a far lavorare e pagare; via anche i politici che possono cambiare parere a seconda delle lune, lasciamo solo un piccolo ufficio con un computer solitario che registrerà automaticamente le comunicazioni delle multinazionali di turno le quali semplicemente avviseranno della loro intenzione di realizzare  progetti; il “nostro computer” risponderà, anche, che tutti quei progetti sono belli e buoni e giusti. E che nessuno possa replicare!".