Ecologismo, una scusa per sfogare violenza e cattiveria
Grosseto: L'ecologismo spesso diventa una scusa per alcuni di sfogare la propria violenza e cattiveria. Non è ecologismo è ecovandalismo, non è distruggendo o danneggiando il bene pubblico che si portano avanti le idee. Definire vandali questi individui che coprono di vergogna un ideale importante, è giusto e facile. Non paragoniamo però i vandali agli angeli del fango, non meritano nemmeno di essere messi a confronto.
Io mi chiedo dove sono i genitori di questi vandali? Non si vergognano, i genitori, di aver cresciuto ragazzi che meriterebbero come minimo l’obbligo di rifondere i danni?
Gli ecovandali si sentono nel giusto, ma questo giusto si ritorce contro di loro, i cittadini sono arrabbiati e disgustati da azioni che non solo hanno costi enormi ma degradano alcuni ideali a evidenziano vergognosi sfoghi di disagio pseudo mentale. Ricovero psichiatrico? Galera? Intanto cominciamo a pretendere dagli ecovandali i costi per il recupero dei danni, obbligandoli magari anche a lavori socialmente utili. Non escludo che i loro genitori abbiano lavorato una vita per un Italia migliore e per dare ai propri figli quel benessere che forse non hanno avuto, una possibilità di studiare perché un giorno potessero avere una vita migliore.
Non mi spiego però il loro silenzio, non mi spiego come possano guardare queste nefandezze in un silenzio che io definisco "colpevole".
Se giustifichiamo le azioni degli ecovandali, perché si nascondono dietro richieste condivisibili, allora dobbiamo giustificare gli attentati, chi mette bombe in nome di un ideale politico. Inorridisco alla sola possibilità. Nei decenni passati abbiamo visto situazioni assurde, a volte estreme, dove si sono perse vite, ma non dobbiamo minimizzare il nostro giudizio, gli ecovandali non hanno giustificazioni. Ho sentito commenti al limite dello pseudo buonismo, ma davvero pensate che queste azioni siamo veramente niente in confronto ai bombaroli? Questa non è l’Italia che i nostri padri hanno voluto per i nostri figli, non hanno combattuto perché vandali e terroristi potessero agire indisturbati contro i beni pubblici e le persone di ideali diversi.
Danneggiare, ferire, impedire a chicchessia di parlare, sono tutte facce della stessa medaglia, e questa medaglia si chiama Terrorismo.