Dignità donna e diritti umani, Gabbrielli (FI-PPE): «Stop alla maternità surrogata»

Grosseto: "La difesa della dignità della donna e il contrasto della maternità surrogata o utero in affitto. Sono i temi che Forza Italia Ppe intendera' sostenere nel prossimo consiglio comunale. «Occorre fare un distinguo tra la gestazione altruistica e la gestazione lucrativa – precisa il capogruppo Amedeo Gabbrielli – perché la maternità surrogata non è solo una tecnica riproduttiva, ma tocca molti diritti umani e temi etici». Il riferimento è soprattutto alla dignità della donna: «Secondo il principio dell'indisponibilità del corpo umano, l'acquisto, la vendita o l'affitto dello stesso sono fondamentalmente contrari al rispetto della sua dignità. 

La mercificazione del bambino e la strumentalizzazione del corpo della donna sono anch'essi contrari alla dignità umana – spiega Gabbrielli - La pratica della maternità surrogata viene realizzata da imprese che si occupano di riproduzione umana, in un sistema fortemente organizzato che comprende cliniche, medici, avvocati, e agenzie di intermediazione. Questo sistema ha bisogno di donne come mezzi di produzione in modo che la gravidanza e il parto diventino delle procedure funzionali, dotate di un valore d'uso e di un valore di scambio, e si iscrivano nella cornice della globalizzazione dei mercati che hanno per oggetto il corpo umano». Nel corso degli anni, a partire dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, il tema della dignità umana si è sempre più capillarizzato, attraverso la convenzione sui diritti dell’infanzia del 1989, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, la Convenzione di Oviedo nel 1997 oltre alle risoluzioni del Parlamento Europeo.

«La pratica della surrogazione è condannata, in quanto compromette la dignità umana della donna dal momento che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usati come una merce – specifica Gabbrielli – inoltre si ritiene che lo sfruttamento riproduttivo e l'uso del corpo umano per un ritorno economico o di altro genere, in particolare nel caso delle donne vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo, debba essere proibita e trattata come questione urgente negli strumenti per i diritti umani». Una tematica molto delicata quindi, ma che merita di essere affrontata in consiglio comunale: «Chiederemo al primo cittadino di attivarsi in tutte le sedi opportune per riconoscere e tutelare in maniera omogenea i diritti delle donne e dei bambini oggetto di sfruttamento e di mercificazione, e porre fine a questa moderna forma di schiavitù – conclude Gabbrielli -

Chiediamo il rispetto, da parte dei Paesi firmatari, delle convenzioni internazionali per la protezione dei diritti umani e del bambino. Infine chiederemo di promuovere la messa al bando universale di tutte le forme di legalizzazione della maternità surrogata, attraverso l'adozione di un'apposita convenzione internazionale, per sancire definitivamente i principi di indisponibilità del corpo umano e della protezione della vita e dell'infanzia».