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Consiglio: via libera al Rendiconto per il 2022
L’atto è stato votato a maggioranza. Approvato, con voto favorevole all’unanimità, un ordine del giorno che invita a destinare parte dell’avanzo all’Alto Mugello colpito dal maltempo
Firenze: L’Aula ha approvato il Rendiconto del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2022. A favore della proposta di delibera ha votato la maggioranza, mentre il gruppo della Lega ha votato contro e FdI e M5S si sono astenuti.
Approvato all’unanimità, invece, un ordine del giorno collegato all’atto, presentato dalla consigliera Elisa Tozzi (Gruppo misto-Toscana Domani). L’ordine del giorno, in merito alla destinazione dell’avanzo libero di amministrazione in favore dei comuni dell’Alto Mugello colpiti dagli eventi meteorologici del 17 maggio 2023, impegna l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ad attivarsi affinché “almeno una parte della quota disponibile del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2022 sia destinata all’erogazione di contributi volti al superamento dell’emergenza in corso nei comuni dell’Alto Mugello”. “Sarebbe un segnale importate per quei territori così duramente colpiti” ha detto Elisa Tozzi illustrando l’ordine del giorno, ricordando tra l’altro che nel solo comune di Firenzuola sono in atto circa 60 frane. Da parte degli altri gruppi (sono intervenuti per dichiarazioni di voto Cristiano Benucci per il Pd, Francesco Torselli per FdI, Maurizio Sguanci per Iv, è arrivato il via libera con la raccomandazione di valutare la reale fattibilità ed eseguire tutti gli approfondimenti del caso.
L’autonomia di bilancio, organizzativa, funzionale e contabile del Consiglio regionale è prevista dall’articolo 28 dello Statuto; la legge regionale 4 del 2008, che attua tale disposizione statutaria, prevede che il Consiglio regionale – nell’esercizio delle proprie funzioni – disponga di un bilancio autonomo costituito da: trasferimenti ordinari del bilancio della Regione; eventuale avanzo di amministrazione relativo all’esercizio precedente e dalle entrate derivanti dalle attività direttamente svolte dal Consiglio regionale.
La gestione complessiva dell’Assemblea toscana incide in minima parte, ovvero per lo 0,20 per cento, sul bilancio della Regione Toscana, come ha ricordato il presidente della commissione di Controllo Alessandro Capecchi (FdI) illustrando il rendiconto in Aula.
Entrando nel merito del rendiconto alcuni dati fondamentali: le previsioni iniziali delle entrate e delle uscite ammontavano ad oltre 29 milioni di euro; per effetto delle variazioni intervenute nel corso dell’anno abbiamo le previsioni definitive effettive di entrata e di uscita pari a 38 milioni e 453 mila euro. Proseguendo nell’analisi dei dati emerge che al termine dell’esercizio 2022 le riscossioni ammontavano a poco più di 29 milioni e i pagamenti ad oltre 29 milioni e 300 mila euro, con una differenza negativa di cassa, perciò, di circa 250 mila e 700 euro. Ancora: il totale dei residui attivi è stimato in circa 105 mila euro, mentre il totale dei residui passivi sfiora i 2 milioni e mezzo di euro (2milioni e 425mila). Tra le voci che maggiormente determinano l’ammontare dei residui passivi si evidenzia il programma 08, relativo a statistica e sistemi informativi, per circa 1 milione e 100 mila euro; e il programma 03, gestione economia, programmazione, finanziaria e provveditorato per oltre 450 mila euro.
Sul versante delle entrate da segnalare come quelle derivanti dai trasferimenti siano di oltre 22 milioni e 700 mila euro (60 per cento), mentre sul versante delle uscite le poste più significative riguardano i servizi istituzionali generali e di gestione, per oltre 24 milioni di euro (62 per cento) e la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali, per circa 2 milioni e mezzo di euro (6,5 per cento). L’avanzo di amministrazione, di circa 1 milione e 700 mila euro, registra una tendenza positiva, visto che negli anni precedenti il non speso raggiungeva rispettivamente i 2 milioni e 400 mila euro (nel 2021), ed i 3 milioni di euro (nel 2020). Infine, da segnalare il parere positivo espresso dal Collegio dei Revisori sul rendiconto.
Capecchi ha messo in evidenza alcune questioni negative, tra cui il fatto che quest’anno sono disponibili in cassa 250 mila euro in meno rispetto allo scorso anno. Soprattutto, ha criticato il fatto che il rendiconto del Consiglio, contenuto in quello generale, sia già stato inviato dalla Giunta alla Corte dei Conti. “In questo modo, una volta apposto il timbro della Corte dei Conti – ha spiegato Capecchi - l’atto diventa di fatto immodificabile. A questo punto il Consiglio perde il suo ruolo e il lavoro nelle commissioni non ha più senso, se quello che possiamo fare è una semplice ratifica”. Critica raccolta anche da Massimiliano Baldini (Lega), per il quale “è un rischio concreto che il Consiglio sia relegato a una semplice ratifica a dispetto del suo ruolo”. Baldini ha inoltre osservato che l’avanzo di 1 milione e 700 mila euro “è di fatto strutturale, ed è bene sottolineare che un avanzo non è un risparmio. Dobbiamo dunque lavorare di più sulla programmazione perché l’obiettivo deve essere quello di spendere, e spendere bene, questa riserva”. Tra le richieste, su cui l’Ufficio di presidenza sta lavorando, c’è quella di prevedere risorse per le proposte di legge presentate dai consiglieri. Andrea Pieroni (Pd) ha invece sottolineato come siano stati fatti investimenti importanti “negli ultimi tre anni per sviluppare la digitalizzazione e potenziare le infrastrutture tecnologiche”. Ancora, il consigliere ha sottolineato i risparmi che si sono riusciti ad ottenere in alcune gare e in particolar modo sulle utenze (dove la spesa è stata abbattuta di ben 300 mila euro). Anche Maurizio Sguanci (Iv) ha ribadito il fatto che il Rendiconto arrivi in commissione Controllo dopo essere stato già sottoposto alla Corte dei Conti “rendendolo di fatto non modificabile” e ha osservato come alcuni avanzi siano dovuti all’impossibilità di trovare profili adeguati nel campo dell’informatica, elogiando d’altro canto i risparmi ottenuti sulle utenze. Silvia Noferi (M5S) ha ricordato che “un bilancio non è scritto nella pietra e le variazioni non rappresentano un fatto negativo come qualcuno ha detto, bensì la capacità dell’amministrazione di adeguarsi al mutamento degli eventi”.