Carceri: firmato Protocollo d’intesa per accesso, verifica e rispetto legalità

La firma in Consiglio regionale, alla presenza del presidente Antonio Mazzeo. L’atto è stato sottoscritto dal provveditore per l’amministrazione penitenziaria, Carmelo Cantone, e il Garante dei detenuti per la Toscana, Giuseppe Fanfani. di Daniele Pecchioli

Firenze: Un impegno reciproco per realizzare la più ampia collaborazione nella tutela dei diritti dei detenuti, nel miglioramento degli standard di qualità della vita e nel rispetto della legalità negli istituti penitenziari della Regione Toscana. E’ questo l’obbiettivo del Protocollo d’intesa fra il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Toscana e l’Umbria, Carmelo Cantone, il garante dei detenuti della Toscana. Giuseppe Fanfani, ed i garanti comunali, che è stato siglato oggi in Consiglio regionale e presentato alla stampa.

“Ho detto appena eletto presidente: vorrei che il Consiglio regionale fosse sempre più il luogo per dare voce a chi ha meno voce – ha ricordato Antonio Mazzeo, aprendo l’incontro nell’aula consiliare - In visita a Sollicciano, ho chiesto di valutare la possibilità di vaccinare da subito polizia penitenziaria e detenuti. Sono contento che questa strada sia stata intrapresa. Questa firma è un inizio di un percorso che faremo insieme. Ci sarà sempre il nostro appoggio”.

“Fare presto le vaccinazioni in carcere è un investimento per tutta la collettività – ha rilevato il provveditore Carmelo Cantone – Il senso del protocollo è di lavorare insieme all’abbattimento del ‘colesterolo burocratico’, come lo definiva Mino Martinazzoli, ministro della Giustizia negli anni Ottanta. Dobbiamo rendere tutto più semplice e trasparente, metterci in gioco e condividere progetti e criticità, da affrontare insieme”.

“La tua presenza e questo luogo danno sacralità a quello che stiamo facendo – ha sottolineato Giuseppe Fanfani, rivolto al presidente – Ribadiscono uno dei principi fondamentali dei rapporti interistituzionali nelle democrazie avanzate: il principio di leale collaborazione. Per primo, tornando a Firenze, il provveditore ha proposto questo protocollo. Sono felice di ringraziarlo pubblicamente”.

“Chi finisce in carcere è figlio di questa società. Tutto quello che accade di patologico in essa, ha in essa stessa la propria origine e causa – ha aggiunto Fanfani – Tutto il nostro sforzo deve servire al reinserimento sociale dei detenuti, con coraggio e pazienza”.

Al di là della privazione della libertà personale, i detenuti non dovrebbero, infatti, subire ulteriori restrizioni. Purtroppo, spesso non è così. Condividendo la tutela dei diritti delle persone detenute come obiettivo primario e utilizzando la collaborazione come strumento di lavoro con la firma del protocollo si cerca di percorrere strade diverse.

All’incontro erano presenti i garanti comunali di Livorno Marco Solimano, Lucca Alessandra Severi, Pisa Alberto Marchesi, Porto Azzurro Tommaso Vezzosi, San Gimignano Sofia Ciuffoletti.