Carcere, Potere al Popolo: 'Servono opere sociali, non altre galere'

Grosseto: "Nonostante i grandi risultati tanto sbandierati dall'amministrazione comunale rispetto alla sicurezza e all'abbattimento del "tasso di criminalità", è notizia di questi giorni l'approvazione da parte della Camera di un nuovo carcere a Grosseto.

Il progetto rientra nel PNRR e sarà finanziato grazie ai 130/133 milioni di euro che il Governo ha stanziato per la riforma del sistema carcerario italiano. In queste cifre s’inserisce il programma di riconversione dell’ex Caserma Barbetti. Indubbiamente una bella soddisfazione per le destre, sempre pronte a soffiare sul malcontento popolare e al contempo a difendere l’indifendibile, come nel caso dei secondini del carcere di Maria Capua Vetere, dove si è consumato sistematicamente un vero e proprio inferno sia dal punto di vista dell'umiliazione mentale che fisica per i detenuti che non sono ritenuti tra i cosiddetti "colletti bianchi".

Vediamo poi quotidianamente imprenditori, quali per esempio i Benetton, responsabili diretti della strage del ponte Morandi di Genova, restare impuniti, salvati da puri tornaconti economici, con la complicità dello Stato e dei Governi. L'impostazione del Governo Draghi e del Comune di Grosseto nell'affrontare la crisi economica che si sta drammaticamente abbattendo sulle classi popolari di questo paese conferma una medesima visione: agli sfratti, ai licenziamenti e all'abbassamento generale delle condizioni di vita della collettività si risponde con la costruzione di nuove galere, la cui unica funzione è quella di punire, reprimere ed espellere dal resto della società tutti coloro che, non trovando spazio dentro alla già precaria vita "socialmente legale", sono costretti a "delinquere". E si procede dunque a incrementare il numero di celle disponibili, nonostante i dati relativi al tasso di criminalità nella nostra provincia mostrino come questo si sia abbassato negli ultimi anni; Grosseto è infatti passata dalla 28esima posizione del 2018 all’attuale 39esima.

In una città come la nostra, nella quale le famiglie in difficoltà abitativa ammontano a più di 600 e che sistematicamente è posta agli ultimi posti delle classiche del paese in termini di reddito e occupazione, suona come beffa, oltre che spreco di denaro pubblico, allestire una caserma abbandonata con oltre 600 celle, che altro non rappresenta che l'ennesimo giro di soldi tra privati costruttori, aziende dedite alla tecnologia repressiva, sindacati di polizia penitenziaria e corporazioni statali sulla pelle dei lavoratori, delle lavoratrici e degli sfruttati in generale.

Per cambiare questo tipo di modello è indispensabile rendere pubbliche le riprese all'interno delle galere e cambiare totalmente la formazione della Polizia penitenziaria, dando completa responsabilità giuridica ai responsabili delle stesse, affinchè esse/i non debbano e non possano allontanarsi dalla struttura, come è esempio lampante del carcere di Maria Capua Vetere e quello di Grosseto, dove stando a dati del 2016 la direttrice (priva di alcun vice) è responsabile di altre due strutture, quindi non può provvedere in maniera costante al monitoraggio delle condizioni dei detenuti", così termina la nota di Potere al Popolo Grosseto.