Cambiano gli orari del Numero verde di ARPAT

Da mercoledì 1° marzo saranno operativi i nuovi orari del Numero verde di ARPAT 800 800 400 che risponderà dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 13,00 e il martedì e giovedì anche dalle 14,00 alle 16,30.

Firenze: Come sempre, sarà possibile chiamare il servizio telefonico gratuito per ottenere informazioni sull’ambiente toscano e sulla struttura, l’organizzazione, l’attività e i servizi dell’Agenzia, per ricevere supporto nella presentazione di segnalazioni ambientali, nell’accesso agli atti amministrativi, alle in-formazioni e ai dati ambientali e ancora per presentare reclami sui disservizi o apprezzamenti sulle attività svolte dall’Agenzia.

L'Ufficio relazioni con il pubblico di ARPAT, oltre che con il Numero verde, svolge la sua funzione anche attraverso la casella di posta elettronica urp@arpat.toscana.it a cui è sempre possibile scri-vere.

Questo ampio servizio di front-office, frutto di un'evoluzione realizzata nell'Agenzia nel tempo con l'in-tento di fornire una risposta adeguata alle esigenze degli utenti, è supportato da un’articolata produ-zione di contenuti informativi messi a disposizione dei cittadini sul sito Web:

 le Faq – risposte a domande frequenti, nelle quali sono raccolte informazioni di carattere pratico su singoli e specifici argomenti che possono interessare la cittadinanza, sulla base dei quesiti ricorrenti ricevuti dall'URP dell'Agenzia,

 gli opuscoli della collana “Chi fa cosa in Toscana, che forniscono indicazioni utili per orientare i cittadini fra le competenze dei diversi enti in campo ambientale,

 le sezioni del sito Web dedicate ai diversi Temi ambientali (acqua, aria, biodiversità, ecc.) che inquadrano i singoli argomenti evidenziando i compiti dell'Agenzia e facendo da punto di partenza per accedere alle altre diverse risorse disponibili (notizie, documentazione, normativa, dati e mappe),

 le schede informative che utilizzando un linguaggio divulgativo trattano argomenti ambientali d'attualità; ricordiamo a questo proposito l’ultima pubblicata sul Biossido di azoto, un inquinante atmosferico che caratterizza molte delle nostre città