Alberi capitozzati a Castiglione della Pescaia, un danno ed un brutto biglietto da visita

Castiglione della Pescaia: Nelle scorse settimane l’associazione Grosseto al centro è stata più volte contattata da visitatori e turisti che, recandosi a Castiglione della Pescaia, hanno segnalato danni a diverse alberature del paese a causa di drastici interventi di potatura e capitozzatura. Si tratta di platani, tigli, lecci, olmi, eucalipti e bagolari, spesso collocati in vie e piazze molto frequentate del paese.


«Tali interventi - si legge nella nota - costituiscono un grave danno per la pianta (la quale non sempre riesce a sopravvivere, com’è accaduto ad esempio ad alcuni lecci sulle Mura di Grosseto) e, in futuro, un maggior rischio per l’incolumità delle persone, oltre ad una maggiore spesa.

Infatti, sempre più arboricoltori esperti sottolineano come una corretta potatura non dovrebbe rimuovere più di un terzo della massa fotosensibile di una pianta, soprattutto su esemplari non più giovani. Interventi più incisivi minano la struttura e la resistenza dell’apparato radicale, espongono maggiormente la pianta a malattie e determinano una ricrescita emergenziale più rapida e più fragile dei suoi rami.

Anche i Cam (Criteri ambientali minimi) per la manutenzione del verde pubblico, approvati con D.M. n. 63 del 10 marzo 2020, raccomandano di “evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione”.

Alcuni degli alberi fotografati a Castiglione della Pescaia apparivano in buone condizioni di salute, ma anche nel caso di esemplari eventualmente compromessi da fitopatologie, ogni arboricoltore esperto sa che potature drastiche e capitozzature sono l’opposto di ciò che andrebbe fatto, proprio perché tali interventi espongono la pianta ad ulteriori malattie.

Ricordiamo che gli alberi hanno un valore patrimoniale. Alcune di quelle piante, ormai irreversibilmente compromesse, hanno subito un danno estetico e naturalistico. Maggiore esposizione alle malattie, sviluppo di ramificazioni filate e in sovrannumero, più frequenti interventi di potatura richiesti in futuro, maggior possibilità di rotture di rami e rischio di caduta, più probabili interventi di rimozione sono tutti fattori che ci dicono che tagliare le piante in quel modo equivale ad aver speso male le risorse dei contribuenti, danneggiando il patrimonio e creando le condizioni per una maggiore spesa in futuro.

Un buon intervento di potatura dovrebbe garantire il corretto sviluppo di una pianta e non comprometterlo. Per un comune come quello di Castiglione della Pescaia, così attento alla qualità del suo mare tanto da ricevere ogni anno importanti riconoscimenti come le 5 vele e la Bandiera blu, sarebbe importante che venisse dedicata un'analoga attenzione anche alla qualità del proprio verde pubblico».