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Regione, Covid-19: Mazzeo, riaprire con intelligenza e buon senso
Il presidente del Consiglio regionale lancia un nuovo appello alle cittadine e ai cittadini della Toscana: “E’ ancora il tempo della responsabilità. Salute e lavoro viaggiano di pari passo. No ad accelerazioni, se questo vuol dire ripetere quanto accaduto a Milano e Torino. Non servono regole ma consapevolezza che il virus circola anche in famiglia”.
di Federica Cioni
Firenze: “Non sono per un’accelerazione delle riaperture, se questo significa rivivere in Toscana quel che è successo a Milano e Torino. Servono intelligenza e buon senso, la consapevolezza che il virus circola anche in famiglia. Alle cittadine e ai cittadini voglio chiedere ancora uno sforzo per tornare, il più velocemente possibile, a una situazione di normalità. Salute e lavoro viaggiano di pari passo. Regione e Consiglio continueranno ad investire nella sanità mettendo in campo tutte le risorse necessarie”. Con queste parole Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale, interviene nel dibattito sull’imminente passaggio in zona arancione della Toscana e rileva: “I dati continuano a migliorare.
Registriamo un ulteriore calo nel numeri dei positivi, ma questo non vuol dire che possiamo abbassare la guardia. Voglio mandare un messaggio chiaro alle cittadine e ai cittadini: è ancora il tempo della responsabilità, torneremo alla normalità solo se saremo tutti responsabili. Non servono regole ma la presa di coscienza che comportamenti a tutela nostra e dei nostri cari, e quindi distanziamento personale, uso dei dispositivi di sicurezza, igiene personale, sono l’unica e più efficace arma possibile”.
“Contrapposizioni su quanto prima riaprire le attività o in quale fascia di colore sarà collocata la Toscana non servono – continua il presidente. - Dobbiamo tenere dritta la barra perché gli esercizi commerciali possano riaprire in sicurezza, garantendo la salute di lavoratori e utenti. Solo se ognuno di noi farà la sua parte, potremo lasciarci alle spalle questa pandemia e i suoi drammatici risvolti”.
A margine della Festa della Toscana, che proprio ieri il presidente ha celebrato con una seduta solenne del Consiglio e l’illuminazione di bianco e di rosso dei maggiori monumenti regionali, la questione delle tutela dei diritti viene riproposta con ancora maggiore forza: “Sin dalla mia elezione a presidente ho detto che il mio impegno sarebbe stato rivolto soprattutto a dare voce a chi non ha diritti e si trova in condizioni di particolare fragilità. Oggi questo impegno mi fa dire che occorre usare intelligenza e buon senso nell’affrontare la difficile situazione sanitaria che stiamo vivendo”.
“L’indice di Rt in Toscana – continua Mazzeo - è più alto in quelle zone dove il numero dei positivi è minore e penso a Siena, a Grosseto. Significa che, laddove ci si sente più sicuri, si pensa che il virus non circoli più. Non è vero. Siamo alla vigilia delle feste natalizie e quindi in un momento di grande socialità dove i contatti si moltiplicano. Occorre fare attenzione. La mia famiglia risiede fuori regione. A prescindere da quale sarà la decisione che assumerà il Governo, passerò il Natale lontano dai miei genitori. Andrò a trovarli solo quando le condizioni lo permetteranno. Chiedo alle cittadine e ai cittadini della Toscana di ridurre al minimo i contatti, di continuare a indossare le mascherine e di ricordare che il virus circola anche all’interno dei contesti familiari”, continua fotografando la situazione. “Quando la seconda ondata è partita, a settembre, si registravano circa 70 casi di positività al giorno - conclude, - siamo poi arrivati a superare abbondantemente i 2mila 500 e oggi siamo tornati sotto i mille, con la speranza di scendere ancora a 300/400 a fine mese. Vuole dire comunque sette volte in più dell'inizio. Se non stiamo attenti rischiamo una terza ondata ancora più forte, con effetti devastanti su economia e salute”.