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Polemica, Sindacato: 'La Fit Cisl replica alla Cgil in merito alla situazione di Sei Toscana'
Biagioni: "Chiudere definitivamente lo stato di agitazione per riprendere la trattativa". Grosseto: “Dopo l’uscita pubblica della Fp Cgil Grosseto, mi sembra doveroso chiarire una volta per tutte, anche per chi non partecipa abitualmente alle riunioni della Rsu di Sei Toscana – come Salvatore Gallotta – che la Fit Cisl non ha mai sostenuto lo stato di agitazione”. Dichiara Roberto Biagioni della Rsu Fit Cisl di Sei Toscana.
“E per rassicurare gli amici della Cgil, colgo anche occasione per fare due osservazioni in merito alla corretta interpretazione del mandato da parte della Fit Cisl. Ricordando innanzitutto che non è mai stata abitudine della nostra organizzazione utilizzare i momenti di criticità o le fasi di passaggio per ottenere vantaggi personali o per fare proselitismo”.
Sembra infatti che sia proprio il proselitismo e la consapevolezza di aver sbagliato strategia, “finalmente!”, prosegue Biagioni, che tanto ha turbato il sonno della Cgil di Grosseto. “Premettendo che non si tratta di un disegno finalizzato al mero proselitismo, ma di una iniziativa dovuta, intrapresa per dare evidenza alla coerenza del nostro mandato - prosegue Biagioni - quel che un po' mi dispiace è che nessuno, prima del nostro intervento sulla stampa si era accorto del loro agitarsi, se non i dipendenti da noi informati nel merito”.
Sbagliati pertanto tempo, luogo e modo di una forzatura sindacale che pretendeva il rientro dei servizi entro la fine dell'anno. “Sbagliata soprattutto perché - rincara la dose il rappresentante della Rsu Fit Cisl - ci ha impedito di trattare, anche sul rientro dei servizi. Se avessimo fatto un accordo sulle assunzioni, avremmo certamente richiesto un blocco delle esternalizzazioni come precondizione”. “Con lo stato di agitazione deciso a maggioranza, hanno impedito la sottoscrizione di accordi praticamente già fatti, che avrebbero tutelato lavoratori diretti, e indiretti, con nuove assunzioni e un impegno – guarda caso – proprio sul rientro dei servizi.
Se ne escono ora con un comunicato tardivo e inutile, chiedendo una data certa per le reinternalizzazioni. Non solo ingenui ma responsabili di aver danneggiato noi tutti, anche i colleghi iscritti alla loro sigla, non tirando la leva che avrebbe aperto il paracadute prima del salto”.
"La Fit Cisl - prosegue Biagioni - stanca delle sterili polemiche di chi non è riuscito a comprendere in tempo utile la situazione, si impegna a rispondere con i fatti. Per rispondere, unica via è continuare a informare con trasparenza e onestà i nostri colleghi, come stiamo cercando di fare. Sulla posizione della Cisl in Rsu parlano le nostre proposte, divulgate sempre per iscritto e che purtroppo non sono state ascoltate. Mi consola, tuttavia, leggere nei loro comunicati (del giorno dopo), la proposta di un piano di rientro dei servizi e di assunzioni. Proposta che la Fit Cisl aveva ufficializzato diversi mesi fa durante il primo incontro in presenza dopo il lockdown. Per la precisione, la proposta la Fit Cisl l'aveva fatta all'indomani della firma dell'accordo sulle stabilizzazioni, firmato a ottobre del 2018. E anche allora, unica voce la nostra fuori dal coro. Evidentemente, seppure in ritardo, i colleghi della Cgil si sono accorti di aver sbagliato strada e sono venuti alla ragione”.
La Rsu della Fit chiude con una nota e con un impegno sul cambio della governance. “Ora occorre far sentire la nostra voce e accompagnare come si deve il passaggio di consegne che si prospetta in Sei Toscana. Abbiamo sempre lavorato guardando al futuro, ma abbiamo anche costruito relazioni importanti con il gruppo dirigente mettendo le basi per un nuovo modello aziendale, più rispondente al cambiamento che il sistema dell'igiene ambientale sta attraversando da un decennio a questa parte. Non vogliamo perdere tutto questo e ci impegneremo affinché si prosegua nel segno della continuità rispetto a tutti i percorsi intrapresi”.