Libri. Presentato al centro commerciale Aurelia Antica: “La vita che verrà” di Sergio Cicaloni
“Un racconto unico, che ti prende sin dalle prime righe”
Grosseto: Nel pomeriggio di sabato 16 dicembre, presso il bookstore Mondadori, nel centro commerciale Aurelia Antica, lo scrittore amiatino Sergio Cicaloni ha presentato il suo primo libro: “La vita che verrà”, Book Sprint Edizioni.
Alla serata era presente, assieme all’autore e alla direttrice della Filiale di Grosseto di Poste Italiane Spa, dr.ssa Marianeve Vitiello, il giornalista Franco Ferretti, direttore responsabile della nostra testata MaremmaNews.it che ha fatto da moderatore dialogando con Sergio Cicaloni.
Sergio Cicaloni, attualmente lavora come direttore in un importante ufficio postale della provincia di Grosseto, e nel tempo libero si diletta a scrivere. Per questa esclusiva presentazione della sua opera letteraria ha fortemente voluto la vicinanza della sua responsabile di Filiale di Poste Italiane Spa.
Il sottoscritto aveva già incontrato nello scorso mese di novembre Sergio Cicaloni, per parlare del suo libro: “La vita che verrà” e per fare una breve intervista. Nel corso della presentazione di sabato 16 dicembre, Cicaloni ha parlato della motivazione che l’ha spinto a scrivere il libro.
Con la “Vita che verrà”, Sergio Cicaloni parla e racconta di uno “spaccato” di vita, di fatti accaduti, di cose vere, anche se leggermente romanzate come giusto che sia, ma soprattutto parla di una storia vera: quella di Giacinto, il nonno. Una storia ispirata ai primi anni del millenovecento. Alla Grande Guerra, la Prima Guerra Mondiale, quando nel 1914 un “ragazzino”, il nonno di Sergio viene richiamato alle armi per difendere la Patria. Una storia commovente, anche lo stesso autore mentre illustrava ai presenti la storia si è emozionato, con gli occhi che hanno iniziato a luccicare.
Cicaloni citata i vari personaggi, ma su tutti quello di Giacinto, il nonno. La giovinetta tanto amata Maria. E poi la storia nuda e cruda di quel periodo del primo ‘Novecento… della fame, della povertà della guerra, ma soprattutto della grande dignità che avevano le persone, anche quelle più culturalmente più povere e non solo.
Si vede benissimo che la storia che racconta l’amico Sergio Cicaloni nel libro è toccante, è vera – di quelle che lasciano il segno dopo aver letto il racconto. Il nonno Giacinto, allora giovinetto, come lo stesso autore lo definisce, lascia la sua amata terra, un piccolo paese, Santa Fiora alle pendici del Monte Amiata, versante grossetano, ma lascia anche i suoi affetti: la mamma e il burbero babbo. Lascia anche Maria, una bellissima ragazza del quale, pur giovanissimo, è molto innamorato per partire per la Grande Guerra, per fredda e cruda trincea. Lascia il lavoro nei campi, nell’oliveto. Il lavoro che aveva da sempre, se pur giovanissimo, aveva sempre fatto. Per Giacinto, e non solo, sarà un vero scombussolamento di vita. Cicaloni, poi andando avanti nel libro, racconta della Guerra, ma anche del periodo di prigionia del nonno. Dei tanti commilitoni e compagni che ha visto morire in quella durissima guerra. Cicaloni, infine racconta del nonno ritorna, che rientra in Patria. Giacinto, adesso, non più un giovanissimo ragazzo, ma un uomo, forse cresciuto in fretta, che ha forgiato il proprio carattere per sempre. Un uomo – come racconta nel libro l’autore Sergio Cicaloni, - che pur avendo visto cose orribili, non perderà la propria umanità e rientrerà a casa rafforzato nei propri valori umani e nei propri ideali.
Per questo e non solo invito tutti voi a leggere: “La vita che verrà” di Sergio Cicaloni. Un romanzo che vi appassionerà, riga dopo riga.