“La prossima settimana 2.0”: ... intercettazioni, a chi servono e per fare cosa?
Eccoci arrivati al dunque (elezioni Europee) e immancabilmente arriva un nuovo scandalo a orologeria che riguarda stavolta oltre che i vari politici, guarda caso, anche personaggi sportivi e di altri ambiti della società.
Immancabilmente la lista annovera molti membri politici di una specifica area. Pertanto, il comune cittadino potrebbe pensare: “ohibò ci sono ricascati, si sono fatti scoprire anche stavolta…”. Questa volta la “questione del contendere” sono le famigerate intercettazioni, quelle che secondo l’antimafia, organo importantissimo per la lotta contro la corruzione e molto altro, sarebbero state fatte per portare a termine “indagini” o quant’altro che, immancabilmente, uscirebbero fuori a tempo prestabilito, per lo più quasi esclusivamente dirette contro specifici personaggi.
Questa volta, però, almeno così sembrerebbe, ci sarebbero finiti nel mezzo anche insospettabili come i calciatori, l’allenatore della Juventus, la vedova del presidente Berlusconi, il presidente della Federcalcio, e molti altri, assieme a tutta la pletora di esponenti politici del centrodestra attualmente al governo e qualche altro. Il bello è che l’accesso a queste liste, sempre secondo le indiscrezioni che circolano sui giornali, passerebbe di mano in mano sino ad arrivare ai giornali. Da tutto questo, ecco che la questione diventa davvero assurda e pericolosa. Infatti, sapere che chiunque può essere intercettato solamente perché qualcun altro pensa che ci possa essere una congettura, e soprattutto non verificata, mette davvero una certa pressione addosso.
Se può essere in parte, ma solo in piccola parte, giustificata per chi amministra il bene comune, per altri personaggi, benché in vista, tutto questo diventa assurdo e pericoloso. Allora mi pongo una domanda: ma intercettare calciatori o l’allenatore della Juventus e altri cosa ci possa entrare con l’antimafia. Va bene che sono personaggi in vista ma da qui ad associarli alla mafia, a mio modestissimo parere, tutto questo diventa ridicolo. V’immaginate ad esempio CR7 che partecipa ad una riunione con qualche boss in qualche zona segreta, magari in uno scantinato, o che il mister della Juve che manda a quel paese il Messina Denaro di turno se le cose non gli vanno bene? Ovviamente estremizzo per sdrammatizzare, ma se tutto questo sarebbe vero, ci sarebbe da essere molto preoccupati.
Vediamo se andrà tutto bene
Sarebbe facile se scoprissero chi fosse il “mandante vero”, quello che avrebbe orchestrato tutte queste mosse, dallo stabilire chi entra nella lista dei papabili nell’essere intercettati e per quanto tempo, ma soprattutto quale sarebbe lo scopo di tutto questo per poi far uscire la notizia. A chi servirebbero veramente tutte queste intercettazioni, anche se “a naso” potrebbe essere anche verosimilmente ipotizzabile: ergo, fine essenzialmente politico. Anche un bambino lo capirebbe. Come anche il come e il quando usarle e farle uscire temporizzandone il momento. Una volta che sarà scoperto il “famoso mandante”, tutto questo cadrebbe, e il famoso castello che da tempo remoto si sta replicando in momenti topici della vita corrente nazionale, verrebbe quindi scoperto. Sarebbe bello anche vedere come il castello di carta della privacy cadrebbe. Infatti, ho sempre pensato che chi si trincera dietro tutto questo paravento ha moltissimo da nascondere. Caduto il castello molte cose verrebbero a galla e si capirebbero tante situazioni che regolarmente, e ciclicamente, avvengono e rimangono sempre senza colpevoli, arrivando spesso anche a condizionare le scelte di comuni persone, ma anche di governi nazionali e molto altro.
Vediamo se andrà tutto male
Diciamo invece, che si rimarrebbe nella normale quotidianità della nostra nazione. La famosa bolla di sapone che una volta esplosa poi non lascia nessuna traccia. In Italia questa, purtroppo, si chiama normalità, dove in tutte le questioni più spinose “partono a mille”, e poi man, mano che procedono perdono d’intensità, specie se coinvolgono personaggi che “devono” rimanere intoccabili. Un’altra normalità che, se non venisse scoperto il “mandante”, rimarrebbe ben salda in sella, sarà il fatto che tutti questi eventi verrebbero ritirati fuori anche dopo anni e secoli, e usati alla bisogna. Come del resto è d’uopo, specie per una certa parte della stampa, mettere alla berlina il presunto colpevole di turno e quando poi un tribunale stabilisce che il presunto tale, colpevole non è, e non c’entra nulla, il successivo modus operandi diventa spesso quello del non menzionare l’errore o di relegare la notizia ad un piccolo trafiletto in “ottantesima pagina”. La normalità, dicevamo, di far finire tutto a “tarallucci e vino” cela artatamente le magagne peggiori sotto una coltre praticamente impossibile da eliminare, un’arma che, anche in questo caso, potrebbe essere usata in maniera più efficace per, apparentemente, bloccare ogni azione. Pensandoci, mi viene a mente questa frase, che a prima lettura potrebbe apparire molto complessa e per certi versi anche contorta, che ho sentito di recente: “colui che era convinto che ognuno fosse colpevole fino a prova contraria e che gli indagati saranno trattati come presunti innocenti colpevoli fino a prova contraria, perché non esistono innocenti, esistono solo colpevoli non ancora scoperti”. Si proprio questa frase, tra l’altro ben nota, a mio parere, calzerebbe bene per chi continuerà a proseguire con le intercettazioni: “comunque sempre utili per combattere la mafia e, a volte, anche le barzellette”.