'Invest in Tuscan' Compie dieci anni. Meeting annuale il 3 dicembre sugli scenari futuri

La struttura snella per attrarre investimenti dall’estero si è dimostrata un modello che funziona di Walter Fortini

Firenze: E’ atteso anche il sottosegretario allo sviluppo economico Giampaolo Manzella all’evento annuale dedicato ad “Invest in Tuscany” in programma il pomeriggio del 3 dicembre, quest’anno obbligatoriamente tutto on line in conseguenza dell’emergenza sanitaria da coronavirus. Quello toscano sull’attrazione degli investimenti è del resto un modello, snello e dai buoni frutti, che ha fatto scuola in tutto il Paese, tra gli esempi di buona pratica nello scenario nazionale come lo stesso sottosegretario aveva evidenziato un anno fa e come ritengono pure molte imprese e diversi osservatori indipendenti.

L’appuntamento è per le ore 15.30, aperto dai saluti del presidente della Toscana Eugenio Giani. A seguire e fino alle 17.30, in due diverse sessioni, si parlerà di economia verde, trasformazione digitale, ritorno in Italia (grazie proprio all’evoluzione tech) di imprese che avevano delocalizzato parte della produzione all’estero, fusioni tra aziende, trasferimenti di controllo e l’opportunità offerta dalle risorse europee del Recovery fund, ovvero tutti i megatrends dell’attuale congiuntura economica e i possibili scenari prossimi futuri. Sono previsti interventi di più esperti (leggi il programma dettagliato).

Ci si può iscrivere all’evento dall’indirizzo www.investintuscany.com/it/annual-meeting-2020. L’incontro potrà essere seguito anche su youtube all’indirizzo https://youtu.be/BiG2ypAxKK4.

Il meeting celebra anche i dieci anni di “Invest in Tuscany”. Lo ‘sportello', che fa capo direttamente alla presidenza della Regione, fu messo in campo nel 2010 ed è stato rafforzato nel 2016, snello (visto che vi lavorano una decina di persone) e con una ricetta in fondo semplice ma efficace: dare risposte veloci, risolvere problemi e diventare punto di riferimento credibile a disposizione di chi già in Toscana c'era e voleva crescere e di chi in Toscana voleva venire, aiutando gli uni e gli altri a farsi strada nella ragnatela della burocrazia e delle competenze ripartite spesso tra più amministrazioni.

Gli investimenti stranieri sono importanti perché capaci spesso di portare dietro di sè il tessuto delle piccole e medie imprese, che possono così affacciarsi con i loro prodotti sui mercati stranieri o lavorare nell’indotto. Ed è quello che è successo anche in Toscana, dove la Regione con “Invest in Tuscany” ha saputo ascoltare le esigenze delle aziende, fornire informazioni, ricercare aree di insediamento, coordinare percorsi amministrativi interni ed esterni cercando comunque soluzioni di grande qualità con attenzione anche alla sostenibilità ambientale, creare contatti con imprese fornitrici del posto, con le università e con gli enti pubblici. La Toscana è una regione dove le multinazionali già c'erano ma che ha saputo attrarre nuovi investimenti in dieci anni: un filo diretto che ha premiato e che non si è interrotto neppure in questi mesi complicati di raffreddamento dell’economia a causa della pandemia da coronavirus.