Il Comune di Follonica aderisce a CIAB, il Club delle Imprese Amiche della Bicicletta
Primo comune toscano nel 2017 a entrare nel club ComuniCiclabili FIAB, il Comune di Follonica compie un altro passo avanti nella promozione della mobilità sostenibile aderendo a CIAB, il Club delle Imprese Amiche della Bicicletta.
Follonica: Deliberata dalla Giunta comunale nel dicembre scorso, si è conclusa in questi giorni la procedura di affiliazione che ha portato Follonica a diventare la prima Pubblica Amministrazione italiana nell’aderire al CIAB, anticipando di poco altri comuni del centro che stanno perfezionando l’adesione in questi giorni.
Ancora una volta il Comune di Follonica si propone apripista in progetti legati alla mobilità sostenibile - commenta Angelo Fedi di FIAB Grosseto Ciclabile – ringrazio per queste azioni la Giunta e l’assessora Mirjam Giorgeri per la determinazione con la quale segue, con atti concreti, le tematiche di FIAB. BIMBIMBICI e progetti di sicurezza stradale nelle scuole primarie, comune capofila di CICLOPICO il progetto partecipativo per la governance della Ciclopista Tirrenica promosso dalla Regione Toscana, l’adesione a COMUNI CICLABILI, la realizzazione di una pista ciclopedonale interamente in materiale riciclato, gli incentivi per gli spostamenti casa-lavoro, sono ormai numerosi i progetti messi in atto in questi anni dal Comune di Follonica. Con l’adesione a CIAB, l’Amministrazione mette in rete le azioni intraprese, offrendo un servizio aggiuntivo ai propri dipendenti assicurandoli per la responsabilità civile verso terzi ogni volta che usano la bicicletta, sia per andare al lavoro che per i propri spostamenti quotidiani o di piacere.
Fondata nel 2013 all’interno della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, CIAB raggruppa soggetti, privati e pubblici, che negli anni si sono scambiati buone pratiche per migliorare uno degli asset chiave della mobilità urbana, il bike to work.
«Il fatto che Follonica sia la prima amministrazione pubblica ad aderire dimostra che CIAB può essere davvero un contenitore di esperienze per far crescere gli spostamenti casa lavoro in bicicletta», ci ha spiegato Antonio Dalla Venezia, presidente CIAB.
Quasi dieci anni fa CIAB era nata per far fronte a una lacuna nel sistema normativo italiano, dove non veniva riconosciuto l’infortunio in itinere per chi pedalava verso l’ufficio. «Puntiamo sulla ciclabilità urbana, facendo molta formazione con le aziende», ha aggiunto Dalla Venezia. C’è consapevolezza su questi temi da parte delle imprese pubbliche e private? «La situazione è molto diversificata. Di buono per chi si associa a CIAB c’è l’occasione di conoscere le migliori esperienze di bike to work per poterle poi mettere in pratica nel proprio contesto lavorativo».
A un anno dallo scoppio della pandemia che ha stravolto le vite di tutti noi – qui il pensiero in merito del presidente Alessandro Tursi – FIAB punta sempre di più su settori chiave per la rivoluzione bici di cui l’Italia ha bisogno. Il bike to work è fra questi. «Creare e favorire le condizioni perché i cittadini utilizzino la bici negli spostamenti casa-lavoro – aveva detto Dalla Venezia – rappresenta uno degli aspetti fondamentali dell’azione di CIAB e il ruolo delle aziende, assieme ad altri attori sociali, è essenziale se non addirittura determinante». Per dare anche un concreto strumento di mobilità aziendale, associarsi a CIAB per un’azienda significa anche offrire ai propri dipendenti una polizza RC per tutti gli spostamenti in bicicletta.