Giochi fisici e digitali: cosa cambia?
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Il mondo dei videogiochi e quello ludico in senso più ampio hanno sempre dovuto fare i conti con la tecnologia, che con l’affinamento di tecniche, hardware e software ha contribuito all’evoluzione di un settore sempre al passo coi tempi, se non in anticipo, nel caso degli esperimenti più all’avanguardia.
Il cambiamento in atto ha interessato tanto i giochi da tavolo quanto i videogames, dall’affermazione sul mercato delle prime console fino all’arrivo dei personal computer e, soprattutto, di Internet. Il web, in particolar modo, ha cambiato completamente l’approccio al gioco, nei vari rami del settore videoludico: ne sono esempi le app, il Metaverso, ma anche i portali gratuiti con librerie di giochi da fare online oppure da scaricare sul pc, così come ne è un esempio anche il gioco a distanza legale, ovvero quello dei casinò autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Tra digitalizzati e collezionisti
Secondo gli analisti del settore, in riferimento ai soli videogiochi, parliamo innanzitutto di una maggiore attitudine ad acquistare copie digitali anziché fisiche dei titoli in commercio: già da qualche anno le vendite digitali rappresentavano quasi la metà del fatturato di aziende come Nintendo. La spinta verso questo nuovo canale di acquisto è sicuramente data dalla crescente digitalizzazione della popolazione videoludica, ma anche dalle offerte e dalle promozioni presenti sulle piattaforme di vendita, sia quelle generiche come Amazon che quelle specializzate, come ad esempio Gamestop.
Resta comunque una fetta di mercato o meglio, una nicchia, rappresentata dai videogiocatori che si dedicano al collezionismo: si va dalle vecchie console, anche ben quotate sui portali dedicati alla vendita e allo scambio, e si arriva a joystick analogici, titoli storici ormai fuori catalogo, edizioni speciali, e così via.
L’esplosione del mercato delle app ludiche
La questione si inserisce nella diffusione generalizzata dell’e-commerce in tutti i comparti, ma nel caso dei videogiochi è la progressiva eliminazione del supporto fisico a farla da padrona, tanto che anche le app di gioco sono aumentate e si sono diffuse a macchia d’olio, sia per dispositivi iOS che per apparecchi Android.
Le app presentano il chiaro vantaggio di offrire cataloghi di titoli per tutti i generi, dagli sparatutto agli Arcade, dai quiz ai popolarissimi multiplayer, il cui elemento chiave è l’interattività, ovvero la possibilità di giocare con una vastissima community di appassionati, talvolta scalando anche classifiche a premi. Anche la gratuità delle app ha trainato questo nuovo mercato, che si alimenta con le inserzioni pubblicitarie ma anche con gli acquisti in-app, le quali peraltro hanno contribuito al successo - anche monetario - di giochi ormai simbolo come Fortnite di Epic Games. Parliamo di incassi che sono arrivati a toccare anche il milione di dollari di entrate in sole 72 ore, a testimonianza di un successo inarrestabile per questo genere di giochi, di cui Fornite rappresenta soltanto l’esempio più clamoroso.
I giochi a distanza: verso il multicanale
Quando si parla di giochi e tecnologia un settore particolarmente interessato da questo incontro è quello del gioco a distanza, ovvero dei casinò digitali autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Dalla fine del decennio passato a oggi i dati di spesa nel gioco online sono aumentati, affiancando e superando quelli presso i concessionari in loco. Il motore di tutto è stato proprio la tecnologia, e la classifica dei migliori siti di slot online e di altri giochi da casinò evidenzia proprio questo aspetto: le software house e gli sviluppatori sono infatti aziende affermate, e hanno ideato delle alternative al gioco fisico caratterizzate da qualità grafica, sonora, audiovisiva, ma anche da interattività e da speciali modalità live. Nelle piattaforme di gioco ADM, le uniche legali e garantite sul piano della sicurezza, si possono infatti trovare in palinsesto titoli tradizionali - come le carte e la roulette - ma anche sfide “live” ai tavoli, in forma di game show con croupier in carne ed ossa o conduttori virtuali. La tendenza degli operatori, comunque, è di considerare la filiera di entrambi i canali, ovvero terrestre e digitale, che comunque hanno un bacino di utenza vario e diversificato.
Dal phygital alla gamification
Con la diversificazione tra esperienza fisica e virtuale di gioco si sono fatte strada anche terminologie di settore adatte ad indicare i nuovi prodotti e i nuovi trend di mercato. “Phygital”, ad esempio, è una parola che unisce “physical” e “digital”, applicabile a diversi comparti e nondimeno a quello ludico. Un esempio viene, su tutti, dal gruppo Pea, specializzato nella progettazione di giochi e sorprese per conto di imprese e multinazionali come Ferrero, De Agostini, Unilever, Findus. Ebbene, proprio dalle parole del presidente dell’azienda emerge come la tendenza in atto è quella di integrare a piccoli giochi e gadget delle esperienze multimediali, come ad esempio link per scaricare app, qr code che rimandano a contenuti speciali, come musiche, voci, canzoncine. La direzione, anche in questo caso, è quella di unire le forze tra supporti fisici e potenzialità del web. L’esperienza del giocattolo, o del gioco da tavolo tradizionale, resta molte volte ancorata alla materialità, come accade anche in altri ambiti, ad esempio quello librario. Eppure la crescente digitalizzazione viene considerata come una sfida, un’opportunità di crescita, un canale in più di diffusione e potenziale profitto. Per questo più che parlare di differenze, sarebbe bene considerare il concetto di “integrazione”.