Confcommercio Grosseto esprime preoccupazione per il futuro dei negozi del settore moda
Grosseto: Confcommercio Grosseto esprime seria preoccupazione per l’andamento del settore retail della moda, evidenziando i dati allarmanti emersi dal Fashion Retail Report di Federazione Moda Italia. Le vendite di prodotti di moda, che includono abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori, hanno registrato un calo medio del 2,7% nel 2023. Nel primo semestre del 2024, il trend negativo non si è invertito, con un’ulteriore diminuzione media del 6%.
A livello locale, le ultime indagini camerali rivelano una flessione costante del numero delle imprese nel settore commercio in provincia di Grosseto, con un -1,6% nell’analisi tendenziale del secondo trimestre del 2024. A livello nazionale, Federmoda stima la chiusura di oltre 5.000 negozi di moda nell'ultimo anno, che lasceranno quasi 10.000 persone in cerca di nuova occupazione.
“È imperativo adottare soluzioni immediate per fermare questa emorragia commerciale - affermano Giulio Gennari e Gabriella Orlando, rispettivamente presidente e direttore di Confcommercio Grosseto - Non possiamo ignorare un problema così evidente, che colpisce direttamente la nostra comunità. Come associazione, stiamo lavorando su diversi fronti, sia a livello nazionale che territoriale, per ridare fiducia alle imprese e promuovere il valore economico e sociale dei negozi di prossimità”.
In questo contesto, Gennari e Orlando fanno appello a tutti i cittadini: “Possiamo tutti fare la nostra parte, non ci stancheremo mai di dirlo, scegliendo di acquistare presso i negozi locali piuttosto che dai colossi del web”.
Un altro aspetto fondamentale è il tema della sostenibilità, su cui punta molto il sindacato. “I nostri negozi si distinguono per l’attenzione alla qualità dei prodotti – aggiungono da Federmoda - per il rispetto delle normative sul lavoro e per l’adozione di pratiche sostenibili. A differenza di alcuni grandi rivenditori online, i nostri negozi offrono prodotti selezionati con cura e un servizio al cliente che non ha pari”.
Confcommercio illustra anche i risultati di un’altra indagine, condotta nell'ambito del progetto Cities, la quale ha messo in luce che il 57% degli italiani desidera vivere in quartieri ricchi di esercizi di prossimità, percependoli come fattori di sicurezza, mentre il 26% riconosce il loro impatto positivo sul valore delle abitazioni. Tuttavia, i negozi che stanno scomparendo più rapidamente sono proprio quelli dedicati all'abbigliamento.
L’associazione grossetana invita quindi tutti – dalle istituzioni ai cittadini – a collaborare per sostenere il commercio locale e preservare la ricchezza e la varietà dei nostri centri urbani.