Verso le amministrative: 'Altri 5 anni di mandato? Meglio... mandato via!'

Grosseto: «I cittadini di Grosseto e il  sottoscritto  fra  questi - dice Pier Vittorio Marzocchi candidato PD al Consiglio comunale di Grosseto - stanno  ricevendo in  questi giorni  tramite posta tradizionale un  volumentto di 48 pagine dal titolo “5 anni di mandato”, redatto dalla attuale giunta; materiali cartacei  che  si  vengono ad  aggiungere alla  già snervante mole di depliants propagandistici attinenti alle  imminenti elezioni amministrative.

Ritengo utile  e illuminante dedicargli alcune  considerazioni. Parliamo di una pubblicazione  che  certo è consentita  dalla  normativa in fatto  di  rendicontazione dell'attività svolta, ma  la  cui  spesa (???) forse sarebbe  stata meglio  accolta, ad  esempio  dalle  nuove  generazioni green, se dirottata  sull'idea  di  piantare un  tot di  nuovi  alberi in città. Colpisce  nella  presentazione  che la suddetta  pubblicazione  sia destinata ai cittadini “più fragili”, laddove poi, al  suo  interno, non  sia  ritrovabile,nè citato  nessun intervento concreto indirizzato a  questa fascia di popolazione .

L'incipit del volumetto è perentorio e roboante: “in questi  cinque anni grosseto è cambiata, è cresciuta, ed è proiettata  verso  il  futuro”. Verrebbe  immediatamente  da  commentare  in stile  romanesco "ma de  che?" ma davvero, davvero si vorrebbe  far  credere a noi poveri cittadini che siamo passati, senza  accorgersene, attraverso una trasformazione epocale? (esluso il  riferimento alla  pandemia, ovviamente), ci  siamo  addormentati e siamo  passati  dall'inferno al paradiso in un battito d'ali?

Cerchiamo  di  restare  con  i piedi per  terra e avventuriamoci in  questa narrazione altisonante , a colpi di riforme e cambiamenti strutturali proclamati. Non  a  caso il titolo  del primo  capitoletto recita ,  senza  alcun  ritegno  editoriale “Le  rivoluzioni”. Avete  capito  bene... non  una unica  grande  rivoluzione, ma ce  ne  siamo  perse più d'una, nel  nostro  sogno dogmatico. Andando a  vedere  e  conoscere i suddetti  cambiamenti millenaristici troviamo , nell'ordine : l'abbatttimento  dell'ecomostro di Roselle, i percorsi  ciclabili e le strade  nuove, confondendo e assommando arbitrariamente  piste  ciclabili e  pedonali per  un  totale  61 km secondo altri  calcoli   25 km, a  cui  si  aggiunge  una  rivoluzione (un'altra!) ambientale, operata e avvalorata  dalla  crescita  della raccolta  differenziata, fenomeno invero comune a tutti  i  capoluoghi  di  provincia  italiani, in  una  città  che non  conosce più l'insicurezza e la  paura  di  furti e altri  delitti addebitati, in  toto, alla  “invasione  degli  stranieri”, divenuti nel  frattempo, con  l'avvento  del  centro  destra  locale, docili  agnellini e sostenitori della legge  e  l'ordine. Una  città  divenuta  più  sicura grazie "alle  telecamere e ai nuovi  punti luce installati".

Il  Comune adesso - si  legge - è più vicino  alle  famiglie e alle fasce  più  deboli dei  residenti con  tanti  progetti  di sostegno per  la  cittadinanza  che  soffre. Ma  se  vai  a  cercare  fra  le  pagine  del  volumento QUALI sono  questi  progetti  menzionati e  annunciati? NON se ne  trova traccia, né  descrizione. Dunque  dove  si trova  o  si  può individuare  la  Grosseto  del  futuro? Forse  nel piano  urbanistico (Piano  strutturale e  operativo)? Ma delucidazioni  in tal  senso  per  noi  poveri  mortali non  ci  sono, restano  progetti, oggetti  misteriosi e vaghi, salvo ritrovarsi,  dopo  le  elezioni,  con  nuove costruzioni e  colate  di  cemento e  con  abuso  di suolo comunale. Ma  per  fortuna  ci  salveremo con  lo  sport. Nuovi  impianti (il famoso Palazzetto), nuove  palestre  e  piscine  e  campi  per  le  pratiche e le  discipline  sportive?  Poveri illusi! Per  noi  c'è l'attrazione dello  spettacolo sportivo, e tanto  ci deve  bastare: da  qui la  soddisfazione  per  il passaggio  delle Mille  miglia, la tappa del   giro  d'italia in rosa (un  altro  tassello  della  rivoluzione  culturale elargita al movimento  delle  donne, alternata  con  in  regalo  lo  spray al peperoncino), il  brivido di una  giornata a guardare le  evoluzioni  delle  Frecce  tricolori. E' lo  sport, bellezze targato  centro-destra. Manifestazioni  ospitate come se la  loro  organizzazione  fosse  il merito  della Amministrazione, per    concludere  in  toni  universalistici con  la  visita  del Papa a Nomadelfia. E a questo punto  non  poteva  mancare  la  foto  di papa  Francesco, una  foto a  cui  per  una rarissima   volta risulta mancante la  figura  ingombrante  del  sindaco in  carica; e  anche  qui ci  si  appropria  del merito di una visita  importante, intestandosene la benemerenza  dell'iniziativa. Ma la  foto  a due  questa  volta  non  c'è  e  vorrà  pur  dire  qualcosa a  chi  vuol  intendere (in riparazione  il  volumetto in  questione  ci  regala  ben  8  foto del  sindaco  su 15 foto totali).

Meriti che una  giunta  e  un  sindaco potrebbe  rivendicare per  la  sua  azione  quotidiana  di  cambiamento e miglioramento  della  città, attraverso  gli obiettivi  raggiunti: il  forte San  Rocco, il ritorno della  biblioteca  Chelliana  in   centro, l'acquisizione  della  collezione  Luzzetti, progetti  partoriti da amministrazioni di  altro colore politico, se  si  vuole  sottilizzare, fino al  rinnovo delle  concessioni balneari.
Ma  il  capitolo “realizzazioni” in  campagna  elettorale è invitante e allora  siamo  andati  a  rileggere  il  Programma Vivarelli  del  2016: ben 128 PROMESSE a  fronte  di 15 promesse mantenute (in  toto o in  parte). Come  dire quasi il 10 % di quanto propagandato ai  quattro  venti  nel 2016. Un  successone!
Al  di  là del  fatto  statistico  deprimente e rivelatore per  chi  non ha  la  memoria  corta, colpisce il  quadro dell'azione  amministrativa  svolta,  anzi meglio... Non  svolta.

L'assenza, il  vuoto dell'azione di  governo si  situa  proprio  nei  settori più caldi,  più a  rischio  per  i  cittadini : parliamo di  latitanza amministrativa  del  centro destra, datato 2016, in  tanti settori e  in  particolare: nel  campo  del  lavoro, dei problemi  sociali, ambiente, agricoltura, commercio, turismo (con l'eccezione  delle  sedi per i matrimoni), sport, frazioni e macchina  comunale. La  linea  in  estrema  sintesi è: noi ci facciamo  le  foto e voi arrangiatevi! Insomma  chi  può economicamente, si  salva, per  gli  altri sono  fatti  loro:  e  questo vale  per le  donne, i giovani  e l'istruzione pubblica. Asili nido nuovi ? Non pervenuto. Se  puoi, fai  master  all'estero e  ti specializzi, altrimenti …);  gli  anziani?  O  ci  pensano i  familiari, oppure se godi di una  pensione più che sostanziosa  ti  affidi a una  badante straniera oppure  ti ritiri in  una  Rsa.

Progetti  per  un  invecchiamento attivo e positivo, per lo  sviluppo  economico ecologico, una  università  verde e  qualificata in  loco, case  della  salute  e  medicina  territoriale, una  sede per  una  cultura  coordinata  e programmata e  di  qualità? Non pervenuto.

L'Italia  e l'intero pianeta  sono  ad un bivio e  di  fronte  ad una  sfida;  traccheggiare,  limitarsi  alla  gestione  dell'esistente, la pura e semplice conservazione – questo  è il piatto  che  si  limita  ad  offrire  il  centro  destra - preparando  la  via  del  disastro,  economico  e  sociale. Hai  voglia  a parlare  che  “tutti insieme (compresi  i consiglieri appartenenti al  “regno del male“?) abbiamo scritto pagine importanti” che “Grosseto è bellissima”.  Tanto più   vorrei  ricordare  a chi  di  dovere  che in  75 anni  di  amministrazione  democratica (dal 1945) per  ben 60 anni (sic!) questa  città  è  stata governata dalle  forze  della  Sinistra e basterebbe  citare - fra i tanti meritevoli - l'opera di  ricostruzione e  rinnovamento attuata  dal  sindaco  Renato Pollini.

Concludo con una  domanda  preoccupata: come  è  stata attrezzata  la  macchina  comunale nella  prospettiva  della  progettazione per il Piano di ripresa PNRR? Da  qui   un appello a chi ha a cuore  le  sorti e  il  destino della  città: aiutateci a  liberarci  del “verme delle  sabbie”».