Un concerto particolare quello di Serena Brancale al Grey Cat 2020

di David Franchi Scarlino: E’ stata una serata inusuale per il Grey Cat Jazz Festival 2020, peraltro apprezzatissima dal pubblico presente, lo spettacolo “Vita d’Artista” di Serena Brancale, al Castello di Scarlino. La linea musicale di questa artista comprende molti stili diversi, dove sicuramente il jazz è di casa, assieme a soul, nu soul, pop, samba, funk e blues. Tuttavia, non disdegna le sue radici, la musica pugliese che l’artista barese filtra secondo le proprie caratteristiche. Molto importante è l’uso di strumentazione elettronica.

Ecco che allora il concerto di Scarlino diventa un evento differente dal più abituale programma del Grey Cat. Il pubblico, comunque, è entusiasta e si fa coinvolgere volentieri nel battere le mani a tempo e nei vari intrattenimenti dal palco.
La Brancale entra in scena passando tra la platea, con una valigia vecchio stile, un megafono e un cappello nero stile hip hop anni ’90, accompagnata dai due coristi.
Il concerto prosegue a lungo. La musica è di vario genere, si passa dal soul, musica elettronica, funk. La Brancale, mette tanta energia e improvvisa qualcosa. Più interessanti i suoi brani (“Tempo”, “Adesso”, “Galleggiare”, “Il Gusto delle Cose”, e “Vita d’artista”), meno le cover.
Ottima è la band, artisti di peso, che la segue: Dario Panza (batteria), Alfonso Deidda (tastiere, sax e flauto), Domenico Sanna (tastiere).

Avendo le caratteristiche giuste, sul palco la Brancale gioca con una fisicità evidente, così come del resto fa anche su internet e sui social media, riscuotendo successo.
Serena Brancale è cantante ma anche pianista e percussionista. Ampio è stato l’utilizzo di strumentazione elettronica. Da sola sul palco, ha eseguito un brano di origine rumena suonando una batteria elettronica. Ma soprattutto, al concerto a Scarlino è stato importante l’utilizzo dei pad elettronici, in particolare della loop station (un sistema di effetti elettronici per strumenti musicali e voce in grado di registrare i suoni e di riprodurli sovrapponendole in ciclo continuo) con cui l’artista ha inventato suoni e melodie, anche improvvisati - fino a cambiare addirittura la voce che diventa maschile.
Nata a Bari nel 1989 da una famiglia di musicisti, Serena Brancale si forma studiando musica classica, teatro e danza. Già a 14 anni recita nel film "Mio cognato" di Alessandro Piva. Si diploma in canto jazz al Conservatorio Piccinni di Bari ed in seguito al diploma incide due dischi per il progetto "Camera sould", ispirati alla musica anni '70. Nel 2011 fonda il "Serena Branquartet", con cui si esibisce dal vivo proponendo brani a metà strada tra il nu-soul e il jazz.
Nel 2015 la Brancale raggiunge il grande pubblico con la sua partecipazione al Festival di Sanremo, Sezione Nuove Proposte, dove ha presentato il suo brano "Galleggiare", dall’album omonimo pubblicato per la Warner Music Italy.
Riceve molti consensi e partecipa ai tour internazionali di Il Volo ( 2016) e di Mario Biondi (2017). Nel 2018 è entrata nella scuderia di Carlo Avarello - Isola degli Artisti.

Dotata di una voce versatile, la sua creatività si esprime in molteplici generi musicali. L’elasticità vocale assieme alla naturale attitudine alla ricerca e la sperimentazione, le consente raggiungere buoni risultati che però risentono spesso dell’esperienza sanremese.
Un’artista dotata, Serena Brancale ha donato a Scarlino una serata carica di energia.