Sulla duna di Macchiatonda 200 nuove piante grazie al Crisba

Questa mattina il centro ricerche dell’istituto “Leopoldo di Lorena” ha piantumato gigli di mare, camomilla di mare, ammofila e gramigna delle spiagge, specie che proteggono la duna dall’erosione.. Il vicesindaco Ranieri: “Grazie al Crisba, agli studenti che hanno lavorato a scuola e all’azienda Sacra per il prezioso lavoro”.

Capalbio: Sono circa duecento le piante messe a dimora questa mattina, nell’area dunale di Macchiatonda, dal centro ricerche Crisba dell’istituto “Leopoldo II di Lorena” di Grosseto per la tutela della flora dunale locale. Un’iniziativa ormai diventata tradizionale per il territorio di Capalbio che ha coivolto, quest’anno l’azienda Sacra spa e il Comune.

Fra le piante messe a dimora vi sono specie che che proteggono la duna dall’erosione causata dal vento, come la camomilla di mare (Anthemis maritima), l’ammofila (Ammophila littoralis) e la gramigna delle spiagge (Agropyrum junceum) e cento esemplari di 10 anni d’età di giglio di mare (Pancratium maritimum), una specie protetta (dalla legge regionale n°56/2000) che abbellisce le dune fra luglio e settembre con fiori bianchi e profumati.

Proprio questa bulbosa è da anni simbolo dell’impegno del Crisba per la tutela delle dune; il centro, che coniuga la sperimentazione scientifica applicata all’agricoltura ad attività didattiche per gli studenti, in ambito ambientale si occupa proprio della salvaguardia e ripopolamento delle coste maremmane con specie psammofile, prima fra tutte il giglio di mare. Le piante, prodotte con gli studenti tramite un lungo programma di propagazione da seme autoctono in laboratorio ed in serra, fanno registrare alte percentuali di attecchimento a seguito della reintroduzione in natura.

“Quella avvenuta oggi – spiega il direttore del Crisba Maider Giorgini - è stata la nona piantumazione effettuata nel territorio maremmano dal centro ricerche del ‘Leopoldo di Lorena’ negli ultimi dieci anni; l’iniziativa, già rimandata lo scorso anno a causa dell’emergenza Covid, purtroppo per la medesima ragione è stata svolta senza la consueta presenza degli studenti, che hanno tuttavia partecipato a tutte le fasi di accrescimento delle piante messe a dimora”.

“Il giglio di mare – aggiunge Lorenzo Moncini, responsabile del Crisba - è al centro di questo programma di tutela ambientale perché rappresenta la pianta simbolo della bellezza e al tempo stesso della enorme fragilità dell’ecosistema dunale, che i ragazzi e la comunità sono chiamati a salvaguardare. L’ambiente costiero è infatti particolarmente delicato, spesso deturpato dai rifiuti e danneggiato dall’erosione, favorita anche dall’indiscriminata pulizia meccanica delle spiagge che eradica le piante, preziosa risorsa proprio per la protezione della duna dall'azione erosiva del vento. E iniziative come quella di oggi esortano la collettività a riconoscere nel nostro patrimonio naturale e nella flora che lo caratterizza una risorsa da custodire e da difendere in prima persona”.

Presenti all’evento anche il vicesindaco Giuseppe Ranieri e l’assessore Patrizia Puccini. “L’attenzione verso l’ambiente e la biodiversità è un percorso che la nostra amministrazione – ha spiegato il vicesindaco Ranieri – ha sempre curato e in cui ha sempre creduto. Questo progetto mette in luce, ancora una volta, la bellezza del nostro territorio e l’importanza di salvaguardarlo.

Il sindaco Bianciardi credeva fortemente in questo progetto e aveva, infatti, già strutturato la comunicazione che oggi noi abbiamo portato a termine. Ci tengo a ringraziare, come amministrazione, il Crisba per il progetto e la Sacra per aver messo a disposizione il personale per la piantumazione e l’installazione della cartellonistica. L’unico rimpianto è non aver potuto coinvolgere, a causa dell’emergenza Covid, le scuole come abbiamo fatto gli scorsi anni scorsi, ma vogliamo sperare di poter coinvolgere nuovamente i nostri studenti già dal prossimo anno”.

Nella foto il vicesindaco Ranieri e l'assessore Puccini con Lorenzo Moncini e Maider Giorgini, rispettivamente responsabile e direttore del Crisba